DANDOLO - Enologia II - 1812
DEI V I t f l. T$ no disgustoso , che dà anche al vino un sapore p ù o men nauseoso . Ciò sempre accade nei v i ni d e b o l i, e più spesso ancora nei v i ni i na c qua t i, che a l cuni propr i etarj fanno bere in estat e ai cont adi n i. Ho detto al trove abbastanza ( parte I. cap. X. 3. ) per mostrare T inumanità del dare a bere quei v i ni a l t e r a t i , che sono di gr and i s– s imo no c ume n t o, benché le malatt ie e le mo r ti non succedano subi to al loro berne. S i ccome tutte ^queste al terazioni sono ef– fetti del la separazione del l ievi to , cosi c om i n– ciano ess e dalF intorbidare i l vino ; del che può T attento enologo faci lmente accorgersi per appl i care i r imedj de l f arte ( Par te II. cap. II ) Bene spesso accade che colT app l i caz i one dei r imedj non solamente a impedi sca i l p r o– gresso d t ir a l t e r az i one, ma si mi g l i o ri anche in qua l che caso i l vino , l i berando lo i n par te dal suo potente nemi co. L e b i r re ane li ess e spesso vanno soggette a questa pr ec i p i t az i one di l i e v i t o, e qu i ndi a filare 0 come i vini guast i. Da l le cos e dette si pot rebbe qu i ndi c on– c ludere : Che il vino è tanto meno soggetto al guasto, quanto meno eccede in lievito, e vi– ceversa.
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