DANDOLO - Enologia II - 1812

jnanga f uo ri quanto basta per maneggiarlo co– modamente e con f o r z a, si f rul la qua e là i n tutte le di r ez i oni i n t e r ne, col qual moto £ mu l ti vi neh j del f rul lo int rodot to vengono a di latarsi . D o po aver ben f rul lato per a l cuni m i n u t i, si empie quasi la b o t t e, poscia vi si versa V altra metà di b i anchi mi s ti al vino e sbattuti , e si cont inua a f rul l are per a l t ri quattro o sei mi nu ti . Ben rotto i n ogni pun to il v i n o, si leva i l f r u l l o, si empie del tut to la bo t t e, e perfettamente si c h i u d e. Se la bott e o i l rec ipiente non è grande a segno di non esser e faci lmente mov i b i le , sarà ben e 3 quando non è ancor pieno , c ioè dopo fatta la pr ima infus ione , i l ch i ude r lo , e pos ia fortemente agi tarlo d* al to in bass o e i n ogni sens o , onde i l vino più si squassi , si r omp a, si d i s g r e gh i, e l ' a l b ume possa cosi più faci lmente i nv i l uppa re dapper tut to i l l i e– vi to e le sostanze fecciose . Po t r ei indi care a l t ri modi per questo sq* as- samen t o, ma credo che per addesso conve r ga meg l io a tutti i l sopra descr i t to . L a spuma eh' esc e dal la bott e o r e c i– p i e n t e, quando s ' emp ie dopo aver ben f r u l– lato , si lascia cadere al suolo : però s'ess a è mo l t a, si può con destrezza far la cade ie i n un c a t i n o, per me t t er la a p a r t e, e raccoglier® il l i quore i n c ui va a r i s o l v e r l i. -

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