DANDOLO - Enologia II - 1812

4o SOLFORAZIONE Da ciò risul ta che la chiar i f i cazione è i l mezzo di preservare i v i ni col d e pu r a r l i, me– diante chiaro d" uovo o col ia di pesc e , sen– za aspettar e la lenta depuraz ione , effett o d i lungo riposo j e che la sol forazione compie ed assicura interamente la conserva/Jon e dei v i n i 3 rendendo per sempre inefficace i l l ievi to . Q u i n– di è che la chi ar i f i caz ione deve sempre pr e– ceder e la solforazione • 1/ uso mio è di sol fo– rare un anno dopo avere ch i a r i f i c a t o. Si può però solforare mol to pr ima . L a uria maniera di sol forare è la se– guen t e. Si fissa i l vino depu r a t o, che si vuol s o l– f o r a r e, e si di spongono le bot ti o i b a r i l i, se– condo la quantità dei vino . Si preparano tanti sesti di oncia in sol fa– ne l li comuni , cioè pezzet ti di filo di cotona o di l ino intonacati di sol fo , quante sono le brent e di vino ( V. nota i8,* che si vuol so l– f o r a r e. Si ha pronta una pi cco la capsola di f er ro ebe possa passar e pel buco del cocchiume : questa ha un p i c c ol ma n i c o, ed è appesa a un filo di ferro ( fig. 84.^). Ciò disposto , supponendo che siano quat– tro le brent e di vino da solforare , si pr ende la metà dei s o l f a n e l l i, cioè un terzo d i o n c i a; §i mettof lo ne l la pi cco la capsola a si dà fuoco

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