DANDOLO - Enologia II - 1812

\ DEI VINI. 4* ad u n o , e s ' int roduce la capsola entro la bot– te , facendola discendere verso i l fondo de l la bott e co! filo di f e r r o, a cui è appesa. Qu a ndo i sol fanel li cominc iano ad inf iammarsi , si c h i u– de col cocchiume la bott e in modo che resti serrato a fermo anche i l filo di f e r r o. Sul p r i nc i p io V aria interna si rarefa e tenta di cacciare i l cocchiume : ma sentendo col la mano questo s f o r zo, la persona alza a l – cun poco i l c o c c h i ume, e tosto lo c h i ud e. I n appr e s s o, anziché usc ir aria i n t e r n a, l ' e s t e rna cerca d i entrar ne l la bo t t e, per compensara que l la eh* è uscita e que l la che dentro si c on– s uma, mentre bruc ia i l solfo (~o). Es t i nta quasi af f i t to la fiamma dei sol fa* n e l l i, si r i t i ra la c ap s o l a, si pone subi to T i n i* buto pi ramida le ( f ig. 17 ) col tubo a e r í f e r o, o in mancanza di que l lo , qua lunque al t ro adattato al la bo t t e, osservando le solite cure 5 e si versa tanto vino quanto basta per empi ere la metà del recipiente che si sta sol forando : v i si versa questo vino , si ch i ude forte i l coc– c h i ume, e si d imena alquanto la bo t t e, onde squassar ben e i l vino , e fare che da per tutto provi l ' a z i one de l l ' a c i do sol foroso. D o po ciò , si mett e entro la bott e mez– zo piena la capsola c o lf al tra metà dei sol fa– n e l l i, e si repl i ca quanto si è fatt o col la p r i m a. Dcmd. vói IL 4

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