DANDOLO - Enologia II - 1812

VIÀGGI tor i. I l viaggiare non può dare ad un vino me – diocre le qualità che non ha : e tutto si è ot– tenuto da l l' art e quando si fa che i l vino c on– servi intatte in un lungo viaggio le buone q u a – l ità che pr ima d 1 int raprender lo aveva. I l mi g l i orare la qualità dei v i ni deve dun-* que esser e lo s tudio de l l' enologo ormai b en ìnstruito , i l quale dopo avere appresa l ' a r te di ben f a r l i, ben c ons e r va r l i, ed anche po t e r li t raspor tar lontani ss imo senza a l teraz ione, r i v o l– ger dee le sue cure a scegl iere i l megl io che può le v i t i, far progressi nel sistema de l la l o ro co l t i vaz i one, e formare i vigneti di vi ti d i qual i tà d i f f e r en t i , che col mescolamento de l le di f ferenti uve diano v i ni var iati o pre l ibati 7 degni di acquistar r iputazione e di ar r i cch i re i p r i mi benemer i ti col t iva tor i. Gene r o s i t à, fragranza e buon gusto sono l e qual ità che Y enologo dee tene r di mi ra per dare ai suoi v i ni questa riputazione , e trovar p r e z zi cor r i spondent i. Niente v' è di più faci le quanto lo scegl iere queste differenti v i l i, e s e – gu ir poscia le regole finora date, li bravo ag r i– c o l t o r e, ben assortito di uve i l suo v i gne t o, non ha più cure per fare un vino squisito d i quel che presso a poco avrebbe per fare un vino mediocre , dal quale non ricaverebbe i l quinto del prezzo d ' un v i no distinto» 4

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