DANDOLO - Enologia II - 1812
B UONI ME TODI P ER I V I N I. 79 Ciò detto per la quant i t à, che i cat t ivi me t odi nel regno fanno p e r d e r e, veniamo a l la qual i tà. Og n un sa che non l a quantità dei p r o– d o t t i, ma i loro va l ori formano la r i cchezza d i c hi l i possiede. Qu a n do i l prodot to non ecce - de i l bi sogno dei c on s uma t o r i, come nel cas o no s t r o, questo valore aumenta a favore di c hi lo mi g l i ora in proporz i one che i l mi g l i o r amen– to viene r i conosc iuto. E quando i l prodot to ecced e la consuma– zione generale, viene p r ima venduto e ben ven– duto i l prodot to mi g l i o r a t o, e poi que l lo che lo è me n o, o che non lo è . An c he ne l lo stat o attuale di cos e vegg i a- m o , che in una stess a città una stess a quan– tità di v i n o, una stess a mi sura di b o t t i g l i a, v a l e, per e s emp i o, in quel medes imo giorno c inque s o l d i, otto so ldi e dieci so l di appunto per la sola di f ferenza di qual ità. Q u el propr i e t a r io adunque che mandasse alla città mi l le bot t igl ie di vino migl iorato da di eci s o l d i, ricaverebbe più de l l ' a l t ro che ne avess e mandato due mi la da c inque soldi , per– ché tutte le spes e per render lo comme r c i ab i– le e farlo perveni re al la ci t tà essendo egua li per ogni specie di v i n o, i l propr i e t ar io d ei cattivo vino pagherebbe doppie spes e e dop– pio dasio in conf ronto de l l' al tro che mandato
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