DANDOLO - Enologia II - 1812

#4 RICAVO 4 ' C he calcolandosi la pe rdi la che sof f i o* no le vinacce coi me todi attuali di fare i l vino a un solo qu i nd i ci per cento tanto in vinacce s e c che , quanto acetit e e ma r c i e, ne viene che IH questo solo oggetto si perde ogni anno un prodot to di quasi quat t rocentomi la brente di •tao spremuto* E qui non si calcolano i dan* ni dì mi nor du r a l a, di mi nor prezzo e di peg– gi or qual ità dei det ti v i n i. Pa r l ando poi di quei paesi che non b au- no IHp cal colabi le vantaggio del t o r c h i o, e che Conver tono il vino contenuto nel le vinacce, me-? diaute r addi z ione di una quantità maggiore a mi no re d ' a q u a , i n vino i na c qua t o, convi eu pur d i re che reggono gli stessi vantaggi e dan^ p i: giacché quanto ai vant agg i, se le vinacce non sono nè inace t i t e, né s ec che , ne ma r c i e, fi vino inacquato che se ne t r a r r à, sarà sem– pre necessariamente in maggior c o p i a, di mi-» g l i or qual ità e di maggior durata. E ' dimostrato o^ni anno dal la esperienza che que l li che traggono i v i ni spremuti dal le yiqacce d e ' v i ni ben f a t t i, l i vendono tanto t a ri quanto al t ri vendono i v i ni di tino fat ti coi cat t ivi me t o d i: e che i v i ni spremuti tratti d i 1 v i ni fatti coi cat t ivi metodi si vendono per pfli'.p appena f a t t i, o pr ima del la calda stagia- I v i ni spremuti ben fatti durano par ecchi anni S $ f fMì inente si di s t inguono dai v i ni di

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