DANDOLO - Enologia II - 1812
D EI vrisrr. cp è forza di alterare le sue a b i t ud i n i, c ondan– nandosi a non berne nemmeno la quantità ne– cessaria al suo ben essere , o diment i ca ogni r iguardo economi co , e spende più di quanto potrebbe , nuocendo altamente così a se stess o e agf interessi del la famigl ia , come pur t r op– po veggiamo tutto giorno succedere. 3. I l propr i etar io per questa affrettata v e n– dita non pr o f i t t a, anno c omu n e, uè del la som– ma abbondanza del prodot to che ne d i m i n u i– sce i l valore aumentandone la di ss ipaz ione, ne de l la scarsezza del prodot to ebe rendendone al t issimo i l pr e zzo, rncue F a r t i g i ano, i l p o– vero e i l giornal iere ne l la impotenza di averne la quant i tà occor rent e, senza che da tutto ciò il propr ietar io che ne ha poco racco l to, detrat– te le propr ie sue annua li consumaz i on i, tragga vantaggio proporz ionato a!T altezza del prezzo. Si può qu i ndi asserire che poca è là di f– f e r enza, o non mai proporz i ona le a favore del p r op r i e t a r i o, tra i l prodot to netto che tra e da r i cca , buon a, mediocre e scarsa raccol ta di u v e, e che rutta la di fferenza o la maggior differenza code sul povero c on suma t o r e, i l quale negli anui di carest ia è condannato o alla quasi totale astinenza , o a pr ivarsi di cos e tal vol ta non meno u t i li e necessarie, se vuol non di poco d imi nu i re l a consumazione gior– nal iera del vino.
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