DANDOLO - Enologia II - 1812

9 5 -•ALORE' Pe r c hè adunque non potressimò i n po c hi anni cessar e di esse r passivi verso g li uni , e dive– n ir sempre più att ivi verso g li a l t r i, che n on fanno vino ? tx estensione attuale del r e g n o, Ta c e r e- scinta regolare navigazione d e ' f i umi e cana li 3 la bel lezza e comodi tà del le strade su tut ti i p u n i del t e r r i t or i o, opere che attestan o la p o– tenza e la volontà i l lumi na ta del Gov e r no n o– stro , tutte servono a promovere i f ac i li t r a– spor ti dei nost ri v i ni non solo sopra gP i n t e rni me r c a t i, ma sopra g ii s t ranieri an c o r a, qu a– l o ra assicurato sia i l loro mi g l i o r amen t o, e la n on al terazione loro nei t raspor t i. N on mi di f fondo sul la r idente prospe t t i va di far presto un commer c io straniero co' nos t ri v i ni ed un commerc io mo l to più estes o co l le nost re acquevi te. M i basta di aver dimos t rato che dipende da noi i l cessar e da un momen to a l l' altro di esser e tributar] a l l' ester o almeno i n v i ni c omun i: mi basta di aver posto in ev i den– za che sono inca l co l ab i li le perdi te che ogni anno facciamo i n quantità e qualità di v i n i, n on meno che in quantità di acquevi te. E nelP ordine de l la natura che i l nostro paes e tutto propi z io al la vi te , ben l ungi dal r i cever vino , ne mandi piuttosto dove per bU sogno si aggiunge al vino la b i r r a. E s i m i l– mente nelP ordine de l la natura che que' paesi

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