DELLE PIANE - La cucina di strettissimo magro - 1931 copia

II. gerato ! perciò tralasciamo i titoli antipatici per non terrorizzare benché ognun degli avi nostri. Pur con cibi di liquor d'ulivi lievemente passava caldi e geli. CParad. XXI) Gli avi nostri hanno chinato umilmente e perciò sapientemente il capo allo spirito cristiano, edotti dall'e– sperienza cristiana dei molti secoli. Quando eravamo bambini i nostri avi sani e robusti, nel giorno delle Ce– neri, appendevano la grattugia in luogo appartato, co– me un mobile in penitenza, per riammetterla al desco familiare il giorno di Pasqua, e in questa solennità mia madre, a premio della mia astinenza, mi permetteva di mangiare quante uova chiedeva la mia gola ben poco valorosa. — Sciocchezze, - direte voi. E io aggiungo : - Mia madre era orgogliosa della osservanza della disciplina di santa Chiesa Maestra secolare. - E voglio ancora aggiungere che ben pochissimi fedeli, pochi anni or sono, rimanevano fedeli alle 4 Tem– pora e ai tre giorni di strettissimo magro della Settima– na Santa. (volete sorridere?) in quei giorni nei quali l'ansia dell'alba di Risurrezione gusta dolcezza nel più amaro cibo, i vicini al nostro Santuario ripetevano : — Ma come fanno quelli là a mangiare strettissimo magro tutto l'anno ? - — Ma come ha fatto, o Lettori, il vostro benia– mino S. Francesco di Paola a campare 91 anni nel suo rigorosissimo tenor di vita penitente ? - No, no - Non è l'astinenza... quaresimale, che ob-

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