DOTTOR ANTONIO - Il frutteto a tavola e in dispensa - 1887 c
semenz e inviluppate d' un pelo consistente, che, at– taccandosi alle dita penetra la pelle e vi cagiona' molestie. Ta li semi posti nel letto ad alcuno per' celia fecero sì che questo frutto pres e i l nome poco castigato di grattaculo. Un mio amico«ingegnere mi assicur a che t r i nome viene da ciò, che i sul- lodati semi, producono a chi l i mangia un reale prurito, precisamente in una località indicata nella second a parte di quel disgraziato vocabolo. Tale appellativo, non si vorrebbe mai pronunciare dalla gente pudibonda, ma pure è registrato press o i più seri botanici ed è costretta a ripetere, colle gote vermiglie, anche la damigella sortita di collegio, se vuol dimandare di quel delizioso sciroppo che danno i prefati grattaculi. Questa conserv a era la ghiot– toneria della Valliére. Giusepp e I I se la facev a ve– nire dal Lag o di Ginevra. Conserva di grattaculi. — Prendete grattaculi maturi, metteteli al sol e un pajo di giorni ad ap-> passire . Indi poneteli in fusione per un pajo di giorni nel vino. Fateli bollire in caldaja nel mede– simo vino a che siano disfatti. Se abbisogna aggiun– getevi vino. Ridotti in poltiglia passateli allo staccio doppio, intanto che sono caldi. Mettete altrettanto peso di zuccaro in un padcllotto con un bicchiere d'aqu a per chilo di zuccaro, e fate bollire. Purgate lo zuccaro con un chiaro d'ova e schiumate, e quando lo zuccaro è limpido e fila, unite la salsa , rimena'.e con spatula di legno incorporate i l tutto a fuoco — fatene evaporare bene Tumido della past a e versa – tela in uri vas o di terra conservandola chiusa i n luogo asciutto. Se amuffisce è segn o che non è cotta abbastanza , rimettetela ancora sulla pentola. Si allunga, per gli usi, con vino, aceto, limone, tanto a freddo, come a caldo. E squisitissima còl lesso , coli'arrosto e colle ova principalmente quelle
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