DOTTOR ANTONIO - Il frutteto a tavola e in dispensa - 1887 c
bondanza: se non si pota dà fiori e semi tutto l'anno, ma poche foglie. Per. ottenere maggior nu – mero di queste, si colgano 1 fiori appen a spuntano.. Il tè potrebbe coltivarsi anch e da noi. Nella China J l suo nome volgare è tenete i l letterario ming. Nel Giappone tsjaa. Nel linguaggio dei fiori-: Estasi. Nella China si fanno • quattro raccolte.. La prima lieta Febbrajq a/^^ìj^'^.^p^iscsè i l tè migliore (tè fiore; tè imperiale) che assa i di rado si trova i n commercio éd è riservato per l'Imperatore e la Corte. L'ultima è la più scadente . Quattro chili di foglie ne danno uno di tè. Molte le varietà. I commercianti chinesi ne ammettono fino a 150, g li europei, ne riconoscono una dozzina, che secondo.il l oro modo di preparazione si classificano in verdi, neri e pro– fumati. Il verde proviene per. lo più da arbusti /coltivati sul versant e delle montagne, i l nero da arbusti coltivati ne' campi concimati, i l profumato è i l verde ed i l nero ai quali venne comunicato un ^particolare profumo. Ma ciò non à nulla di asso – luto. La medesima pianta lo può dar nero e verde, e Ur differenza consiste in ciò che prima di esser e torrefatto, i l nero subisc e una legger a fermentazione, lasciando la foglia ammonticchiata i n una stanz a 'per tre o quattro g i o r n i, al quale trattamento i l verde non è sottoposto, ed i n ciò che i l verde è l l po r a to quasi sempr e artificialmente massim e se destinato alla esportazione. Par e che la detta fer- S^gtazion e decomponga nel tè nero certi principi, Ép^ljì^appresso gli darebbero^ forza e sapore , di iilra.fìiera che i l nero è inferiore al verde — è mepo ò n o e forte: Ài Brasile, che si vuole aver e i l tè iure del chínese, i l nero si fa al sol e e non al ",11 tèi di bona qualità, dà un infuso di color "dorato, limpido, perfettamente aromatico, che -n moderazione nè troppo; forte riesc e ugual-
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