DOTTOR ANTONIO - Il frutteto a tavola e in dispensa - 1887 c
V 22 ' - '. > : ; ' " ^ . . . j \\ <-' v ." '> '• £i •: .• caffè non è penos a — percezioni luminose, - e nes – suna voglia di dormire, ecc o tutto. I l caffè oltre i l regalar e del suo squisito aroma, liquori, confetture, paste , dà una bevand a allegra, deliziosa, ghiotta. Napoleone, che era quel che era, à detto del caffè: « Le café fort et beaucoup me ressuscite . 11 me caus e » une cuisson, un rongement singulier, une do'uleur » qui n'es t pas san s plaisir. Paim e mieux souffrir .>. qUe de ne pas sentir. » Parini lo cantò nel Mat– tino : Ma se nojosa ipocondria t'opprime . E troppo intorno alle vezzose membra Adipe cresce, de 1 tuoi labbri onora La nettarea bevanda, ove abbronzato Fuma ed arde il legume a te d'Aleppo Giunto e da M.oca, che di mille navi Popolata mai sempre iosuperbisce. Allora quei burloni di medici avevan o dato ad i n – tendere che i l caffè dimagrisce. Mille diverse opi– nioni, Tuna che fà ai pugni coll'altra, furon~> emess e circa le proprietà più o meno sanitarie ed igieniche del caffè. Tra i l si ed i l no, occupiamoci del modo di mettere insieme una buona tazza di caffé. E prima di lutto fate aquisto d' un caffè sano, di vero caffè. Se i l vostro droghiere ve Io sommi– nistra buono, non cercaten e nè la provenienza, nè la qualità: chiudete gli occhi, che vi ingolfereste in un mare di assurdi e di difficoltà. Non compe- ; rate mai e poi mai i l caffè tostato — peggio poi quello già macinato. Tostatevelo voi, macinatevelo voi. I semi del caffè non sono altro che una so– stanz a legnos a che nascond e in sè tutta una ric– chezz a d'aroma. È quell'aroma che si vuole e si . deve cavar e da quei semi. E i l modo di.cavarlo è — la tostatura prima, la bollitura poi. Nella prima operazione, la tostatura,, si. deve , condurre i l seme
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