DOTTOR ANTONIO - Il frutteto a tavola e in dispensa - 1887 c

stima di una persona , della rottura d'un'amicizia. Il caffè non deve esser e mai fatto dalla servitù — deve esser e esclusiv o monopolio della padronato della padroncina di casa . Pour la bonne bouche. — Sen – tite cos a ne diss e Delille: C'est toi, divin caf', dont l'airmble liquour, SaDS altére r la tête, épanoui t le cœur! Viens donc, divin nectar, viens donc, inspire-moi: Je ne veux qu'un de'sert, mon Antigone, et toi l A peine j'ai senti ta vapeur odorante. Soudain de ton climat la chaleur penetrante Reveille tous nus sens; sans trouble, sans cahots, Mes pensers plus nombreux aceourent a grands flots: Mon idee étai t triste, et aride, dépouillée ; Elle rit, elle sort, richement habillée , Et je crois, dti genie éprouvan t le réveil , Boir dans chaque goutte un rayon de soleil. Un proverbio nostro dice che il caffè per esser , buono s i dev e prenderlo bollente, sedente e che costi niente. j Canella. — (Laurus Cinnamommum, Cin. Zeylani- cum, o, veruni). Mi l. Canella. - Fr. Cinnamome, Canelle. - Ted. Zimmet. - Ingl. Cinnamon. La Canell a appartiene alla famiglia dei Lauri, è un albero sempr e verde, ramosissimo (s'alz a fino a io-metri) del Ceylan, Bornéo, Malabar e Marti– nica. E detta canella, quasi canna , del suo accartoc – ciamento. Vien però chi-mata Cinnamomo e Ci- namo, che vuol dire legno odoroso. Quelìa del Ma– labar chiamasi pure Laurus cascia. La sua scor z o corteccia, privata di epidermide e di sottostante tessut o è la droga da noi conosciuta sotto il.nome di canella, che verde sopra l'albero, diventa bruno-

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