DOTTOR ANTONIO - Il frutteto a tavola e in dispensa - 1887 c

5i Ginepro. — (Juniperus cómunis) MU. Zenever. - Fr. Génevrier. - Ted. Walchhalder. - Ingl. 7M- , niper. Il Ginepro è un arboscello che diventa anche al– bero dell'altezza di cinque, sei metri, sempre verde, indigeno, ama esposizione poco soleggiata, terreno leggero, resiste a qualunque freddo. Non veget a bene i n luogo umido, anzi v i perisce, vuol vivere e crescer e nelle più aride ed alte montagne, fra ciottoli e pietre. Dà fiori giallicci i n Maggio cui seguono, sugli arboscelli femmine, frutti sferici pic– coli di un .azzurro nericcio, che maturano l'anno susseguente . Si propaga per seme ed innesto. I Bo– tanici ne contano 85 varietà, fra le quali i l cómu– nis che è"*q\iella dei nostri monti. I l suo nome dalla radicale celtica nup, che significa aspro, r u – vido. Nel linguaggio delle piante: asilo, soccorso. Le sue bacch e o frutti anno un gusto aromatico, dolce-amaretto e contengono della vera tiberintina. Si usan o i n cucina per aromatizzare le carni, prin- •' cipalmente quelle che si vogliono conservare, come lingue, coppe, ecc. Si mettono nella salamoja, i n sals e e conce, e servono a dar gusto ai selvatici, e a far diventare tordi i merli. I tordi e le grive ne sono ghiottissimi e la loro carne à sapor e di gine– pro. I l liquorista ne usa per aromatizzare liquori, vini, birra. Se ne fà un estratto, un ' aquavita di ginepro detto gin molto i n uso i n Inghilterra — da noi se ne fà della buona sul Bergamasco . I l gi– nepro dà un olio essenziale , di cui è ricchissimo, adoperato i n distilleria e farmacia. Dai vecchi tron– chi del ginepro geme una resina secc a e trasparente, di odor soav e che si brucia, nota sotto i l nome di sandracca, la quale viene adoperata anche per fare

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