DOTTOR ANTONIO - Il frutteto a tavola e in dispensa - 1887 c

* 8 ' copioso nelle siepi che difende, col viluppo de'suoi rami intricati e coll'arma delle pungenti sue spine. Dà fiori bianchi, numerosi, odorosi disposti i n maz– zetti i n Aprile, e coccol e ranciate i n Luglio. Le sue' spine i n linguaggio delle piante significano: Proi– bizione, ed i fiorellini: Dolci sperante. I l legno del' lazzcruolo, è forte, tenacissimo — viene usato nei lavori di tornio ed anch e di scoltura , * giacché si leviga benissimo e tiene con costanz a le tinte. Limone. — (Citrus medica C. limonum). Mi l . Li- mon. -, Fr. Citron. - Ted. Zitrone. - Ingl. Lemon. Fusto arboreo sempr e verde, dei climi caldi ac- climatizzato da noi, spess o munito di spine, che à fiori d'un bianco rose o quasi continuamente, frutto bislungo, paglierino di colore, polpa abbondante e ricca di sug o acido aromatico aggradevole . Si mol– tiplica per semi, talee, margotte. Ama terreno ar- gilloso-calcareo-siliceo, clima dolce. Soffre i l freddo e.il troppo caldo rende i l suo frutto stopposo. Cré- sce sollecitamente. A 20 anni i n Sicilia produce circa 1000 limoni — vjve dai 60 ai 70 anni. Si coltiva come gli aranci. Se ne contano 16 varietà. In China evvi la varietà cheilocarpa, i l cui frutto rappresenta una mano, che i Chinesi dicono quella del loro Dio, lo chiamano : Fo-chu-kan, cioè mano odorante. Nel linguaggio delle piante: Sono sempre presente. I l limone vuoisi originario della Persia . Si narra che un re di quel paes e ne facesse , dono agli Ateniesi, d'onde si spars e poi i n Europa. Plinio parla d'un frutto detto Pomo di Media che i greci chiamavano Kitrion. Si vorrebbe che ai tempi d i Plinio i l limone non foss e ancor portato i n Italia, scrivendo egli stesso : Sed nisi apud Medos et in

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