DOTTOR ANTONIO - Il frutteto a tavola e in dispensa - 1887 c

deva fosser o antidoto all'ubbrfachezza. Plutarco r i – ferisce che i l medico di Druso, fratello di Tiberio, tremendo bevitore, gli facev a inghiottire ad ogni bicchiere di vino, cinque màndorle amare, onde mi – tigarne gli effetti, ma pare che quel furbo di Druso, le mangiass e per eccitare la sete , dicendo Eupoli, che fanno venir voglia di bere: Da quas manducem Naxias amygdalas, da vinum, quod bibam e vita; Naxia. Le màndorle migliori sono quelle di Spagna . Le dolci contengono molto olio fisso, 54 % , ed un principio d i emulsina molto carico di azoto. La medi– cina ne prepara un'emulsione, bevanda gradevole se– dativa nelle malattie flogistiche. Anche dalle amare si estra e un olio medicinale, che gel a difficilmente, ma facilmente irrancidisce, lassativo, temperante nelle tossi, flogosi intestinali, stitichezza, nefrite, renella, serv e pure alla confezione di diversi looch kermatiz- zati, balsamici, anodini. Esternamente l'olio di màn– dorle giova nelle dermatosi pruriginose, rigidità mu– scolari e tumori glandulosi. La sed e principale del sapor e amaro nelle màndorle amare, è nella loro pel– licola gialla, che è micidiale alle bestie e possied e anche qualità deleterie per l'uomo, ingesta in dosi maggiori, perchè contiene acido idrocianico, che distrugge rapidamente l'irritabilità e la facoltà sen– sitiva. Nondimeno, pochissime màndorle amare, cor- credute vermifughe e febbrifughe. Antidoto contro il loro avvelenamento è l'amoniaca e l'alcool — gli stimoli interni ed esterni. La polpa o past a e la farina delle amare ridotta a cataplasma giova ester – namente nelle nevralgie, coliche, nefrite, ecc. Con tale past a si toglie pure qualunque ribelle ed i n – veterato odore ai vasi, sfregandoli internamente. Col guscio secc o e sminuzzato delle dolci si con– feziona un'emulsione teiforme che oltre al grato provocano l'appetito e sono

RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=