DOTTOR ANTONIO - Il frutteto a tavola e in dispensa - 1887 c

¿5 numerosi, involti in una polpa rosea , pelucida, suc – cosa , gradevole, pochissimo nutriente, ma rinfre– scante e salubre; Punica sub lento corticc grana rubent, dice Ovidio (Egl. 15). È frutto cercato ghiot– tamente, dalle signorine e dei ragazzi. Serv e al dessert. I grani somigliante ai r u b i n i, nettano i denti e movono l'appetito. Dal succo , espress o e fer– mentato, se ne fà una speci e di vino che una volta si chiamava: vino del Palladio. Se ne compongono più comunemente sciroppi e conserv e deliziose, con– fetture delicatissime, ghiotti giulebbi e gelati. I fiori del melagrano si usavan o come astringenti i n pol– vere e decotto — oggi macerati con allume nel- l'aqua "danno un beli' inchiostro rosso , come la buccia, macerata con allume pure lo dà nero. La buccia o pericarpio detta malicorion, ricca di prin– cipio amaro, contiene moltissimo-tannino e viene utilmente impiegata nella concia delle pelli. A T u – nisi serv e a tingere i n giallo i così detti marocchini. In medicina viene somministrata per uso sì interno che esterno, come astringente e dei più energici. Arago, nella sua Promenade autour du monde, dice, che a Timor si usa nella dissenteria. I n Persi a al Thibet, nella China, fra gli Arabi ed anche i n Russi a al dire del Rehmann viene adoperata come succedane o al chinino. I l seme risulta d'una buccia cartilagirea e di un mandorlo bianco, dolce da cui si può spremere olio. La radice, e precisamente la corteccia della radice, gialla all' interno, bigio-cene- riccia all' esterno, à sempre goduto dall' antichità fino aggiorni nostri fama di tenifuga quando è fresca e cacci a pure le ascaridi. La storia del melagrano è antichissima. Nell'Esodo parlando degli abiti sacerdotali lo ricorda Mose. Salomone si serv e del. melagrano, per descrivere le bellezze della Spos a dei sacri cantici. Sicut fragmen

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