DOTTOR ANTONIO - Il frutteto a tavola e in dispensa - 1887 c

vole de l nocciolo, somministra a i bottai ottimi cerchi per tinozze e barili, a i canestrai verghette flessibili per mille industriosi ripieghi — abbrucciato d à ur i foco dolce, carbone pe r disegno, ed eccellente pe r fabbricare polvere pirica. I n S. Pietro d i Roma, i Penitenzieri nelle grandi circostanze d i feste , giu– bilei, indulgenze ecc. , danno l'assoluzione a i peni– tenti inginocchiati davanti a l confessionale, toccando loro l e spall e co n bacchette d i nocciolo. L a bac – chetta d i nocciolo, er a indispensabile nelle arti d i – vinatorie, er a l a bacchetta de i maghi — come dopo fu quella de i maestri della dottrina cristiana nelle Chiese , degli elementari nelle scuole, e de i profes– sori d i Seminario, tanto ch e l a niscieula è pe i mi – lanesi sinonimo d i bacchetta. N è voglio dimenticare i caporali austriaci ch e prima de l 48 l a portavano al fianco colla sciabola, e l'adoperavano pe r i l bankheraus, onde: mollaj giò secch come i niscieur. E ch e si a duro i l legno d i nocciolo, l o attesta anch e Virgilio nella 2 a Georgica : a Vlantis et dur<e eorylì tiascuntar. » I Greci chiamavano l a nocciola : nux politica pe r esser e stata portata, a l di r d i P l i n i o, i n Asia e i n Greci a da Ponto, come pure s i chiamava a Roma nux pramestina, perchè, second o Macrobio, l a noc– ciola abbondava a Preneste, l'attuale Palestrina su quel d i Roma, s ì ch e assediat a d a Annibale gl i abitanti furono salvati dalla fame, dalle nocciole. E da i Latini furono po i dette avellane, o d abellince da Abella, città della Campania, l'attuale Avellino, dove maturavano saporissim e e assa i rinomate. I nostri vecchi facevan o u n certo, decotto, colle foglie del nocciolo, ch e dicevano assa i buono contro i l . morso degli scorpioni. I n alcuni luoghi della Francia le nocciole erano buttate vi a dagli sposi come oggi

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