DOTTOR ANTONIO - Il frutteto a tavola e in dispensa - 1887 c
§4 chi in mazzetti, matura i frutti a second a delle varietà da Luglio ad Ottobre. A vita lunga. Le sue varietà si contano a centinaja, e però altre sono precoci ed altre tardive, altre danno frutto man– giabile appen a colto, altre lo maturano d'inverno e sono chiamate invernenghe. Con raffinata coltura in Francia si alino pera che maturano ogni mes e i dell'anno. I l nome pero, dal greco pyr che vuol dire fuoco , dalla forma che à i l pero di piramide, di fiamma accumulata. Nel linguaggio delle piante : Ardore costante. La pera è frutto squisito, di fa– cile digestione, quando è matura, offre i più sva – riati sapori. Si mangia fresc a e cotta giuleppata come la poma e le altre frutta ed insieme a loro. Da noi la pera è consumata quasi interamente allo stato fresco, ma si fà pure essicar e e si» conserv a per l'inverno. Anche anticamente serviv a a dare un liquore spiritoso, spumante analogo al sidro delle poma, ma alquanto più alcoolico. La pera estiva dà anch e maggior quantità di sug o che non la poma ben matura. Se ne estra e aquavita bonissima. Il legno del pero è durissimo, un i t o, compatto e viene adoperato dai tornitori ed ebanisti — che lo colorano in nero per darci i l falso ebano, dà un fuoco forte. La Scuol a Salernitana dice del pero: Addc pyro polititi, nux est medicina veneno - Fert pyra nostra pyrtts, sine vino sunl pyra virus. Si pyra sunt virus, sit maledtcta pyrus. Dum coquis antidotum pyra sunt, sta cruda venenum. Cruda gravant siomachum, relevant sed coda gravatimi Post pyra potum, post potium vade cacatum. Il che i n due parole vuol dire, che la pera è mi – gliore cotta che cruda e che bisogna inaffiarla di vino. Dagli scrittori Greci sappiamo che i l Pelop- pones o era ricchissimo di pera ed erano celebrate
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