DOTTOR ANTONIO - Il frutteto a tavola e in dispensa - 1887 c
che irrigazioni. Si moltiplica per semi, che si fanno nascer e sotto cuccia, porta i n primavera fiori pic– coli, giallognoli, a cui succedono frutti ovali lunghi, secchi, con polpa sottilissima, e grossi quanto una oliva, contenenti un nocciolo che apresi in due valve, entro le quali trovasi una mandorla verde coperta d' una pellicola rossastra , d'un sapo r dolce, soave , grato, pingue. Nel linguaggio dei fiori e piante: Accoglienza benevola. Questo frutto è man– gereccio e per i pregi ed i diffetti è da mettersi i n – sieme al pignolo. Contiene molto olio, che è facile estrarre con semplice pressione. Serv e a preparare alcune emulsioni, affatto simili a quelle delle màn– dorle dolci, prescritte nelle infiammazioni degli i n – testini e delle vie orinarle. I confetturieri ne fanno grande uso i n past e e confetti. I salumai ne rega – lano le galantine e certi salami a cuocersi. I cuochi 10 mettono nei polpettoni e nei croquants, che i fiorentini chiamano Pistacchiata. Se ne fa pure una eccellente conserva. Gli Arabi lo chiamano Pustach, gli Spagnuoli Alfogico , e gli Olandesi Pistassies. Vuoisi che chi lo portò i n Italia foss e 11 Console romano Lucio Vitellio sotto Tiberio, d i ritorno dalla Siria, come Fiacc o Pompeo, suo com– militone, lo portò pel primo i n Spagna . Pomo. — (Malus sativa, M. dashyphilla, Pyrus malus, Sorbus malus). Mi l. Pomm. - Fr. Pomme. - Ted. Apfel. - Ingl. Apple. Il Pomo, o Mela, è albero indigeno europeo, a foglia caduca , ama clima temperato — preferisce terreno sabbioso-argilloso. È fecondissimo. Si pro– paga per semi, barbatelle, innesto. A vita lunga, resiste al freddo, fiorisce tardi, che soffre la brina
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