Da Mareto_Parma e Piacenza
PARMA l - Pianta di Parma con la squadra romana e le vie radiali, in AP 18 (1934) fase. l , p. 32. 2 Area quadrata di Parma romana rilevata sull'attuale cittadina da Maurizio Corradi Cervi, m Criso- poli 2 (1934) 528 e in ASPP 3/1 (1938) 8. 3 - Ricostruzione del reticolato stradale di Parma romana all'epoca dell'impero, in ASPP 3/ 1 (1938) 16; Dom L., Le formazioni urbane del Parmense, Parma 1965, 25; BANZOLA VINCENZO, Il centro storico di P"Jrma, Parma 1967, fig. 4. 4 - Pianta del Teatro Romano in Parma secondo gli scavi eseguiti fino al 1937, ivi, 27. 5 - Fondazione di Parma e « Urbis Parmae Romanorum coloniae prout Romanae Reipublicae tempore extabat accurata delineatio per Nirisbum Scamandrkum [ = conte Gian Antonio Liberati, auto- re del poema «Il ~aneto», versatissimo nelle cose patri-e] r[uente a[nno] MDCCLXXVI [1776]. Parma, Donati, 1843. 115 x 73. Mappa ornata di cornice. Nella prima .metà del f 0 : cenni storici; nei margini sinistro e destro: cronologia, nel centro: pianta di Parma romana con sotto una didascalia di Filippo Schizzati. La pianta è stata pure incisa iso- latamente in f 0 di 38 x 32 cm. Ricostruzione piuttosto approssimata della città al tempo della repubòlica ·romana con indicazione di insediamenti cristiani, come la chiesa di S. Tiburzio sul tempio dio Matte e quella di S. Silvestro sul tempio di Giove. Spicca la cinta muraria a forma di scudo, con porte a due torri collegate da un arco, di cui due sulla Via Emilia (Romana · Boiorum) e un'altra sulla Via Flumentana che conduce al Po. All'interno della cinta è poco precisa la suddivisione in « insulse», ma sono in evidenza un mausoleo, una peschiera, edicole e torri va- rie. Al di fuori delle mura si notano ai quattro angoli i « Dendrophoria » o corpi d 'arti al seguito dei soldati, se- polcri presso Via Montana e lungo la Via Theatralis (diramazione della Via Romana) la Chiesa di S. Maria Maddale- na, già tempio di Giunone, il teatro e il rotondo tempio di S. Luca, molte case. Ad est della città numerose paludi. MARUSSIG G., Una vl!cchia pianta di Parma romana, in Crilopoli 3 (193.5) 276. 6 - LIBERATI G. A., La fondazione di Parma, già pubblicata prima in carta grande e ora ridotta in pie- col sesto con mappa e coll'aggiunta di una breve appendice. P arma, Donati, 1845. 93 pp., tav. 7 - Parma. Cinta murale romana e cinta medioevale di Teodorico, in ASPP 3/1 (1938) 12 e in DoDI L., op. cit., 26. 8 - Parma. Pianta della città all'epoca romana e l'ampliamento sud dell'epoca di Teodorico, ivi, 31. 9 - Pianta di Parma romana, in GAMBARA L. - PELLEGRI M. - DE GRAZIA M., Palazzi e casate di Par- ma, Parma 1971, 16. P arma ebbe probabilmente origine, come modesto pago tra foreste e paludi alla confluenza di due torrenti , con la civiltà enea (1500-BOO 'a. C.), al quale periodo sembrerebbero da riferirsi i ritrovamenti paJafitticoli fra Borgo Valorio, Viale Mentana e Strada S. Michele. E' da attribuire agli Etruschi, probabilmente giunti nel sec. VI a. C., l'introduzione del rito inaugurale della città consacrata entro la linea del pomerio e tracciata in base agli assi incrociati del cardine (da nord a sud), allòra ad est di Borgo Lalatta e del decumano (da est ad ovest). Fra la fine del V secolo e l'inizio del IV, travolti gli Etruschi dai Celti, Parma si conservò borgo rurale fino al 183 a. C. allorché si trasformò in stazione militare romana e residenza di ben 2000 coloni. La prima Parma roma- na si sarebbe sviluppata sopra e attorno al centro suddetto, come ne farebbe fede il cardine massimo della centu- riazione. In seguito il nucleo si spostò maggiormente verso la sponda destra del torrente. Da ricordare al di fuori · · delle mura la linea diagonale della prima centuriazione, dal decumano al cardine massimo, congiungente il teatro con l'anfiteatro, di cui restano poche vestigia urutamente al nome « regale». ANoREO'M'l R., Pu la storia di Parma nl!ll'antichità. in Crifopoli 3 (193.5) 192-200; BANZOLA V., op. cit., fig. 2. ·17
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