Da Mareto_Parma e Piacenza

x 15 - . . . • ..... , . .: ., . . ~ -~ ·. . . .. ;• • .. . ( ... \ . ,· . . . . . . .. • •E ... ol.c,o •' ' 0 • ~ ..,.,.....,.. _,·---~·:•'t_,,;~- ~ .,.,..,.,. ;.~ . .;,.. -. . ... • •• • ... . t • • . · ... ,.. ·.: •:. .. . . . . . .. ·"" • l ' . .. . . . . ' ·"' • \ ~ l ·"' , · A • .• .. . .. . .. ·. . .. ._ ... __ .,____ . . . , J ~ «La pianta de la Città di Parma per Giorgio da Herba discussa l'anno 1526, nel qual tempo fu con pubblico salario fatto ingegnero della Magnifica Còmunità e da papa Clemente VII costituito a for- tificare la città di Parma ». Carta realistica in cui emergono le quadrangolari mura di cinta col fossato, le principali arterie ancora attuali, tre ponti, la piazza con la piazzola adiacente, il castello a quatto torri a capo di ponte Verde (la Pilot- ta) ed il castello vero e proprio {palazzo del Giardino). Sono indicate nominalmente le porte Nuova (con accenno di fortilizio), Bologna, S. Francesco, il bastione di Castel Piombino, il « Portello » di S. Barnaba e il Borgo del Federigo (Barriera Aurelio Saffi) corrispondente al bastione omonimo fatto erigere nel 1.520 da Federico Gonzaga, governatore francese. In evidenza tre ponti tutti fortificati alle es~mità, ma solo due indi- cati nominalmeote: quello di Mezzo o de Preda e il « Cavrazucha ». A scanso di confusione si precisa che i ca- stelli o roccaforti della città prima della Cittadella erano tre: a porta Nuova (o barriera Farini); a capo di ponte Verde (ora parte della Pilotta) e ove ora trovasi il palazzo del Giardino. La pianta, probabilmente ante- riore alle opere di fortificazione eseguite da Antonio Sangallo, ricalca le fosse e le mura con i quattordici ba- stioni f~ttte erigere nel 1507 dal maresciallo di Francia Giangiacomo T.rivulzio e terminati nel 1511. BENASSI U., Storia di Parma II, Parma 1899, 215; GAMBARA · PELL.EORI • DE GRAZtA, op. cit., 47. 16 - Mura e bastioni di Parma disegnati da Antonio Sangallo nel 1526. Definizione della cerchia delle mura e delle nuove fortificazioni eseguite per ordine di Clemente VII nel 1.526 (proseguite sotto Paolo III e terminate nel 15.55) dal più celebrato architetto militare del momento. Tale opera era resa necessaria poiché la città posta sul confine settentrionale dello Stato della Chiesa era esposta alJe of- fese del Re di Francia e dell'Imperatore di Allemagna che si contendevano il possesso del Ducato di Milano al quale Parma, io origine, apparteneva. Vi sono indicati dieci bastioni e sei porte fra le quali «porta de Bolo- gna » di cui io seguito non si avrà più menzione. I tratti di mura che vanno da un bastione all'altro riportano in « braccia da terreno » le loro misure ed al centro si innestano a piccole piattaforme. Sono indicati con « da farsi • tre bastioni e quattro piattaforme all'esterno della cinta e sedici « ca-valieri» da innalzarsi ex novo all'interno della cinta stessa. Con questo progetto il Sangallo, coadiuvato dai Da Erba, Clerici, Torchiarino e Zucchi, rese io pochi mesi la città atta a respingere qualsiasi assalto. · Riproduzione in DE MARCHI FRANCESCO, Architellura militar~, Brescia 1.599, tav. XXIX, e in Parma l (1933} 66. 23 Parma: B. Pal ., Ms. (>4rm. 119}, U%. 2, Jo 21 Il (l'H le opere del Da Erb& e di mano di lui). Parma: AS, M•ppe 2/4J.

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