Dalcò_Dizionario parmigiane

Bibl.: Palazzino M., Elenco degli antifascisti parmensi, in Giuffredi M. (a cura di), Nella rete del regime , Carrocci, 2004, p 181. Copelli Liliana Parma 19 agosto 1930 - 10 luglio 1945 Vittima di una strage di civili avvenuta a causa dello scoppio di un ordigno avvenuto il 10 luglio del 1945: a ricordo delle vittime rimane una lapide in via Po, posta dai Partigiani nel 1954. Bibl.: Barbieri V., La popolazione civile di Parma nella guerra 40-45 , Associazione nazionale vittime civili di guerra, Parma 1975, pp. 118-119. Copelli Savina 1906 - Fornovo Taro 5 giugno 1944 Vittima di guerra. Morì a causa di un bombardamento aereo: molte persone, visto l’arrivo dei caccia, cercarono rifugio nella zona tra il Monte della Croce e il cimitero. Ma non ebbero scampo. Bibl.: Barbieri V., La popolazione civile di Parma nella guerra 40-45 , Associazione nazionale vittime civili di guerra, Parma 1975, p 265. Copelli Teresa Borgo San Donnino 1886 - post 1941 Storica. Si segnalò per molti articoli pubblicati su riviste e giornali e per lo studio accurato Scipione Maffei, il duca Francesco Farnese e l’Ordine Costantiniano pubblicato a Venezia nel 1906. Bibl.: Bandini Buti M., Poetesse e scrittrici , Istituto editoriale italiano Tosi, 1941, p 174; Lasagni R., Dizionario biografico dei Parmigiani , PPS Editrice, 1999, II, p 153. Copercini Arialda Fontevivo 6 dicembre 1909 - Parma 10 novembre 2002 Di famiglia operaia e antifascista - il padre muratore, la madre casalinga - cominciò a lavorare, molto giovane, in uno dei numerosi calzaturifici che avevano sede nell’Oltretorrente, dove abitava in via Imbriani. Fu arrestata nell’ottobre 1941 in seguito alla sua partecipazione alla protesta contro il razionamento del pane, conosciuta come “sciopero del pane”. Fu prelevata dal proprio posto di lavoro: trascorse dieci giorni nel carcere di San Francesco e subì diversi interrogatori prima di essere liberata. Nell’immediato dopoguerra, a fronte delle difficoltà economiche del marito, Renato Giubellini mitico personaggio della Ghiaia, oltre a lavorare nei calzaturifici locali (Balzarini prima e Alfieri poi) si portava a casa il lavoro per arrotondare le entrate: nei calzaturifici svolgeva, con perizia, il difficile e faticoso ruolo della “montadora” solitamente riservato agli uomini. Col boom economico le condizioni del marito migliorarono e, dopo un periodo come casalinga, passò ad aiutare il marito nel negozio di merceria in Piazza Ghiaia. Militò nelle file del PCI e partecipò attivamente alle campagne di tesseramento e a quelle di propaganda durante le competizioni elettorali. Bibl.: Minardi M., Ragazze dei Borghi in tempo di guerra. Storie di operaie e di antifasciste dei quartieri popolari di Parma , Edizioni Istituto Storico della Resistenza, Parma 1991, pp. 257-258. Fonte: notizie fornite da Marino Giubellini. Copercini Cinzia Fontevivo 21 luglio 1911 - Parma 11 maggio 1989 Sorella di Arialda. Di famiglia operaia e antifascista, il padre era muratore, la madre casalinga. Nel dopoguerra abitò con il marito, Giovanni Tessoni grande invalido di guerra, dapprima in viale dei Mille nelle case del comune e, successivamente nella casa paterna, in Borgo Bernabei. Alla morte del marito cominciò a occuparsi attivamente di politica nelle file del PCI. Fu animatrice di feste di partito, di gite e di battaglie politiche nell’imminenza delle competizioni elettorali. Fu una premiata distributrice domenicale del quotidiano “L’unità” e vinse una crociera in Unione Sovietica.

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