Dalcò_Dizionario parmigiane

Bibl.: Vetro G. N., Dizionario dei musicisti di Parma dalle origini al 1950 , Tecnografica, 2008, p 131. Cucchetti Ippolita Giarola 1700 Benefattrice. Appartenne a nobile e facoltosa famiglia. Sulla porta maggiore della chiesa di Giarola si legge che fu munifica: donò i suoi beni alle monache di San Paolo e fu possibile restaurare e ornare la chiesa. Bibl.: Delsante U., “ Tra gente povera e mendica ”, Graphital, 2000, p 75. Cunati Giuseppina 1902 - Pellegrino P.se 23 marzo 1945 Vittima di guerra. Fu uccisa durante un’azione di rappresaglia insieme al marito, cassiere del Comando partigiano. Bibl.: Barbieri V., La popolazione civile di Parma nella guerra 40-45 , Associazione nazionale vittime civili di guerra, Parma 1975, p 327. Cunegonda Parma 835 Regina d’Italia. Si ritirò a Parma nell’835, dopo la morte del marito Bernardo. Lasciò al monastero di Sant’Alessandro gran parte dei suoi beni e si fece monaca: con ogni probabilità la fabbrica del monastero aveva già avuto inizio, considerando il fatto che la fondazione della chiesa dovette essere precedente. Infatti la regina giunse a Parma, insieme al figlio Pipino, e visse dapprima nel monastero di San Bartolomeo, probabilmente da lei fondato, e arricchito delle reliquie di Santa Sabina martire: secondo gli storici il cenobio deve essere stato assorbito ben presto da quello di S.Alessandro. Bibl.: Greci R., Romagnoli D. (a cura di), Schumann R. Istituzioni e società a Parma dall’età carolingia alla nascita del comune , Diabasis, 2004, p 37. Cuzzoni Francesca Parma 1700 - Bologna 1772 Soprano. Figlia del violinista Angelo. Studiò a Bologna, con il maestro di cappella Petronio Lanzi, ed esordì a Parma, nel 1711, nel Teatrino di Corte in La virtù coronata ossia Il Ferando . Vi ritornò nella pastorale Dafni e, nel 1716, cantò a Mantova ne Il Grand’Alessandro di Carlo Zuccari. Nella primavera 1717 fu al Teatro S. Agostino di Genova in Engelberta e nel Venceslao , e nel 1718 si fregiava del titolo di “virtuosa da camera della Granduchessa di Toscana”. Georg Friedrich Händel la chiamò, a Londra, alla Royal Academy of Music e le offrì un contratto di 2.000 sterline l’anno: durante il viaggio verso l’Inghilterra sposò il clavicembalista e compositore Pietro Giuseppe Sandoni. Debuttò il 12 gennaio 1723 nella parte di Teofane, protagonista di Ottone , nuova opera di Händel. Malgrado i violenti scontri, la collaborazione durò molti anni. Nel 1724 fu invitata a Parigi dove cantò, con grande successo, un mottetto e un salmo di Bononcini nella cappella di Fontainebleau. Tornata a Londra, nella stagione 1724-1725, dopo aver cantato nel Tamerlano di Händel e nell’ Artaserse di Ariosti, ottenne grande successo in Rodelinda , regina dei Longobardi . Nella stagione della Fiera di primavera del 1730 fu al Nuovo Teatro Ducale di Piacenza in Scipione in Cartagine nuova di Giacomelli. Nella primavera del 1734 tornò in Inghilterra, per partecipare alle rappresentazioni al Teatro in Lincoln’s Inn Fields organizzate e dirette dal compositore napoletano Porpora. Lavorò poi a Vienna, Amburgo, Amsterdam, Stoccarda. Nella stagione 1738- 1739 fu a Torino, al Teatro di Corte, dove sostituì la prima donna, ottenendo l’altissima cifra di 8.000 lire. Nel 1742 fu ad Amsterdam, dove diede tre concerti, insieme col maestro di cappella del duca di Brunswick-Wolfenbüttel. Il 28 dicembre 1745 venne assunta alla Corte del Württemberg a Stoccarda, come cantante da camera, con uno stipendio di 1.000 talleri. Il contratto le fu rinnovato il

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