Dalcò_Dizionario parmigiane
della dote, che i Farnese pretesero altissima (300.000 scudi) per giustificare un matrimonio di rango tanto inferiore. Quindi sposò Ranuccio il 7 maggio 1600 (o il 28 dicembre): a celebrare le nozze fu il pontefice che insignì il duca di Parma del titolo di Confaloniere perpetuo di Santa Chiesa. Ranuccio tornò a Parma per organizzare l’accoglienza per la nuova Duchessa: il Consiglio Generale di Parma decise un dono di 100000 scudi per Ranuccio e di 12000 per Margherita per celebrare, con grandi fasti, il loro ingresso in città. Fu solo dopo molti anni che la Duchessa riuscì a portare a termine una gravidanza: nel 1610 nacque il primogenito Alessandro, sordomuto. Due anni più tardi nacque Odoardo, il futuro duca; nel luglio del 1613 Orazio, che morì dopo sette mesi; nel febbraio del 1615 Maria (poi moglie di Francesco d’Este e Duchessa di Mantova), cui seguirono Maria Caterina, Maria Vittoria Francesca, e Francesco Maria (che divenne cardinale). Nel 1622 Ranuccio morì e toccò al cardinale Odoardo occuparsi del Ducato. Alla sua morte, nel 1626, sarà Margherita ad assumere il governo: amministrò senza discostarsi dalle direttive del marito. La sua reggenza durò fino all’agosto del 1629 quando il figlio Odoardo prese le redini del Ducato. Molto religiosa, chiamò a Parma i Teatini: si adoperò per istituire un Carmelo femminile a Parma e, nel testamento, indicò che il suo cuore fosse portato al monastero delle Scalze. Fu anche priora della Compagnia del Sant’Angelo Custode. Nel 1635, quando Odoardo partì per la guerra, governò Parma con il figlio Francesco, mentre la nuora resse Piacenza con l’aiuto del vescovo Alessandro Scappi. Le si riconosce una discreta saggezza di governo e la capacità di mantenere il Ducato in una situazione di neutralità di fronte alle tensioni politiche che potevano coinvolgerlo. Bibl.: Dall’Acqua M. (a cura di), Enciclopedia di Parma. Dalle origini ai giorni nostri , FMR, 1998, p 63; Lasagni R., Dizionario biografico dei Parmigiani , PPS Editrice, 1999, I, pp. 63-64; Teodori R., ad vocem , in Dizionario Biografico degli Italiani , 70, 2007. Aldrighetti Maria Parma 1701 Benefattrice. Lasciò, insieme al marito Felice Cipelli, molti beni all’Ospedale degli Incurabili, come da rogito del notaio Gallani del 4 settembre 1701 e da rogito del notaio Vallara del 7 febbraio 1713. L’Ospedale era stato fondato da Ugolino da Neviano, nel 1322, e intitolato alla Beata Vergine di San Giacomo e a Ugolino da Neviano e affidato alla gestione delle Arti maggiori della città, cioè quelle dei beccai, dei calzolai, dei fabbri ferrai e dei pellicciai. Fonte: Albo dei benefattori, Ospedali Riuniti di Parma, 1952, p. 3. Bibl.: Gazzini M., La città, la strada, l’ospitalità: l’area di Capodiponte a Parma tra XII e XVI secolo, in Greci R.(a cura di), Un’area di strada: l’Emilia occidentale nel Medioevo, Clueb, 2000, pp. 307-331. Aleotti Simona Parma 1302/1342 Fu priora nel convento di San Domenico nel 1338; è attestata presente a partire dal 1302 fino al 1342. Il convento è localizzato nell’Oltretorrente, a fianco della chiesa di San Giuseppe. La priora è, la prima donna del convento: svolgeva un ruolo di primo piano e doveva presenziare a tutti i negozi giuridici e convocare il capitolo delle sorelle. Bibl.: Dalcò F., Per una storia dei patrimoni ecclesiastici. Monasteri e conventi femminili a Parma dall’XI al XV secolo , tesi di dottorato di ricerca in Storia, a.a. 2004-2005, p 214. Alessandrini Annita Parma 1930 Benefattrice. Fece un legato di lire 30.000 a favore dell’Ospedale dei Bambini di Parma con disposizione dell’11 giugno 1930, con rogito del notaio Garbarini. Fonte: Albo dei benefattori , Ospedali Riuniti di Parma, 1952, p 14.
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