Dalcò_Dizionario parmigiane

morte, con il fratello Luigi Giovanni Andrea: gli argomenti trattati sono, forse a causa della censura, generalmente di carattere privato e riguardano la salute, le questioni economiche e le richieste di libri sacri. Nel 1816 rifiutò l’invito di diventare dama di palazzo di Maria Luigia: si può ipotizzare che la salute malferma fosse solo un pretesto e che celasse una presa di posizione morale. Nel 1821 la figlia Marietta sposò il conte Antonio Boselli, primo maestro delle cerimonie di Corte. Quattro anni più tardi Leopoldina sposò il marchese Giuseppe Pallavicino, cavaliere dell’Ordine Costantiniano e preside del magistrato degli Studi di Parma. Si ritirò a vita privata e frequentò la tenuta Pallavicino di Busseto. Nel febbraio 1831 rimase vedova. Due mesi dopo accettò di accompagnare la principessa Maria Antonia di Borbone nel viaggio dal collegio delle Orsoline di Parma a quello delle Orsoline di Roma. Ritornata a Parma, visse gli ultimi anni quasi cieca. Bibl.: Formica M., ad vocem in Dizionario biografico degli Italiani , XLI, 1992; Lasagni R., Dizionario biografico dei Parmigiani , PPS Editrice, 1999, II, pp. 481-483; Negri G., Notizie intorno la origine e i progressi della Compagnia del Santo angelo custode , Stocchi, 1853, p 68. Dorosi Palmira Parma 1978 Ambulante. Detta La Palmira , fu portatrice di ghiaccio. Figura caratteristica, la si vedeva appena finita la guerra, d’estate, consegnare ghiaccio nel rione attorno a barriera Vittorio Emanuele. Tutti i giorni un codazzo di ragazzini seguiva la sua bicicletta sidecar, colma di colonne di ghiaccio: i ragazzi o si accontentavano di qualche scheggia che saltava via durante il taglio delle mezze colonne e dei quarti, o riuscivano ad arraffarne alcuni pezzi. Bibl.: Dall’Acqua M. (a cura di), Enciclopedia di Parma. Dalle origini ai giorni nostri , FMR, 1998, p 299; Marcheselli T., Gente di Parma , Nicoli, I, 1978. D’Orsi Angela o Angiola Parma ante 1638 - post 1677 Attrice e drammaturga. Prima donna della Compagnia dei Duchi di Parma. Certamente nei primi anni Cinquanta del XVII secolo un’Angela comica interpretò il ruolo di capitano generale in una commedia rappresentata a Verona. Oltre alla recitazione si occupò di scrittura teatrale e si esercitò soprattutto sul repertorio spagnolo di Lope de Vega, Calderón de la Barca e Tirso de Molina. Nel 1656 diede alle stampe in Venezia, per i tipi di Matteo Leni, Di bene in meglio , commedia spagnola dedicata ad Alessandro e Orazio Farnese. La sua produzione letteraria si collegò all’attività di capocomica: il suo lavoro di traduzione e adattamento fu forse superiore a quanto testimoniano i testi superstiti: secondo l’elenco posto in fine dell’edizione 1669 de Il finto medico , avrebbe curato almeno nove riduzioni di commedie spagnole. Pubblicò a Ferrara, nel 1666, Con chi vengo vengo , adattamento da Calderón de la Barca e a Roma pubblicò nel 1672, il Ruffiano in Venezia e Medico in Napoli . Fu attiva per l’ultima stagione nel Carnevale del 1676, probabilmente a Modena, inviata da Ranuccio Farnese per recitare per il nipote. Bibl.: Lasagni R., Dizionario biografico dei Parmigiani , PPS Editrice, 1999, II, pp. 483-484; Romei G., ad vocem in Dizionario biografico degli Italiani , XLI, 1992, pp. 508-510. D’Orsi Annetta Parma 1664/1688 Attrice. Figlia di Angela. Fu nota col nome d’arte di Auretta. Nel 1664 è presente nella compagnia che Fabrizio napoletano voleva allestire per i duchi di Parma: per lei il ruolo di servetta a vicenda con Colombina, moglie di Bagolino. Dal 1680 viene detta moglie di Angelo Costantini, detto Mezzettino. Recitò nella compagnia dei Farnese e poi, nel 1678, con il marito in quella dell’abate Grimani a Venezia. Dopo il 1682 o al più tardi dopo il 1688, si recò a Parigi con il marito. Non fu una buona stagione e fu costretta a cercare fortuna in Germania, forse alla Corte dell’elettore di Baviera. Ebbe una figlia, monaca nel monastero di Chaumont-en-Vexin, e Gabriele che seguì le orme dei genitori.

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