Dalcò_Dizionario parmigiane

Bibl.: Lasagni R., Dizionario biografico dei parmigiani , PPS Editrice, 1999, II, pp. 559-560; Marcheselli F. e T., Dizionario dei Parmigiani , Benedettina, 1997, pp. 127 128; Molossi B., Dizionario dei Parmigiani grandi e piccini , La Tipografia parmense, 1957, p 68; Villani C., Stelle femminili: dizionario bio-bibliografico, Napoli, 1915, pp. 242-243. Fano Liliana Pellegrino P.se 25 febbraio 1934 - Auschwitz il 5 aprile 1944 Figlia di Ermanno e Giorgina Padova. Negli anni Trenta la famiglia si trasferì a Pellegrino Parmense per gestire la farmacia: poi l’allontanamento a causa delle leggi razziali. Si fermarono a Riccò di Fornovo Taro, dove decisero per la conversione al cattolicesimo. All’inizio degli Anni Quaranta il ritorno a Parma: qui Liliana frequentò l’Istituto delle Orsoline. Abitava in via Imbriani quando, l’8 dicembre 1943, venne arrestata e portata in questura: fu trasferita con la madre, la zia Alba Fano e i fratelli Luciano e Roberto nel campo di concentramento di Monticelli Terme. Fu deportata a Fossoli e quindi ad Auschwitz. Bibl.: Minardi M., Invisibili. Internati civili nella provincia di Parma 1940-1945 , Clueb, 2010, p 182. Fantoni Isabella Fivizzano 1811 - Firenze 1856 Dama di palazzo della Duchessa Luisa Maria. Sposò il conte Francesco Caimi. Il suo salotto divenne uno dei centri principali degli intellettuali parmensi. Ebbe grande influenza sugli ultimi Borbone: cercò, in molte occasioni, di alleviare i danni del malgoverno di Carlo, al punto di ventilare con Luisa Maria una congiura di palazzo per indurre il Duca ad abdicare e salvargli così la vita (1853). Il piano venne scoperto e fu licenziata dalla Corte. Dopo l’assassinio del Duca, venne riammessa a Corte ma, per ragioni di salute, si ritirò nella sua villa a Felino. Si trasferì a Firenze, dove morì. Un anno prima, per sua diretta intercessione, aveva ottenuto dalla Reggente la grazia di rimpatrio per l’esule conte Luigi Sanvitale, marito di Albertina Montenovo, implicato nei moti del 1848. Fu l’ultima attestazione della sua generosa attività verso i patrioti. Bibl.: Lasagni R., Dizionario biografico dei parmigiani , PPS Editrice, 1999, II, pp. 569-570; Gambara L., Pellegri M., De Grazia M., Palazzi e casate di Parma , La Nazionale , 1971, pp. 624- 625. Fanzini Anna Fontanellato 28 maggio 1925 - Parma 28 gennaio 1998 Appartenne a una famiglia di contadini. Nel 1946 sposò Lidio Minari, già partigiano, operativo nelle zone montane di Bardi e Bore nel parmense. S’iscrisse, giovanissima, al Partito Comunista Italiano, frequentando scuole di partito. Iscritta all’UDI e alla CGIL, fu attiva dal 1949 al 1959 nell’organizzare manifestazioni, proteste e scioperi da parte dei braccianti in particolare nelle zone di San Pancrazio Parmense e Vigatto. Nel 1951 in occasione di una manifestazione sindacale nella quale venne assassinato Attila Alberti e venne arrestato Luciano Filippelli, con la sorella Liliana si trovò in Piazza Garibaldi e partecipò agli scontri che seguirono i fatti della piazza. Successivamente la sorella Liliana verrà processata per direttissima a Bologna presso il tribunale dei minori. Il 30 aprile del 1960 in occasione di un programmato comizio in Piazza Garibaldi di Giorgio Almirante, segretario del MSI, la popolazione di Parma scende in Piazza per impedire la manifestazione dei neofascisti. Con il marito, la madre Emma Levati, il fratello Armando, il cognato Carlo Pinardi fu protagonista di accesi scontri con i reparti celere della polizia di stato. Causa gli scontri e i tumulti della piazza Almirante non riuscì a tenere il comizio. Rimase sempre fedele ai suoi ideali di pace, libertà e democrazia continuando a trattenere frequenti rapporti con l’amica Laura “Mirka” Polizzi, Mario Tommasini e Decimo Martelli, già segretario della Federbraccianti di Parma. Fonte: notizie fornite da Massimo Pinardi.

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