Dalcò_Dizionario parmigiane

Faraboli Bianca San Secondo P.se 13 agosto 1904 - Roccabianca 5 settembre 1996 Antifascista. Nipote di Giovanni Faraboli. Segnalata dalla polizia politica perché accusata di avere sottoscritto, insieme alla famiglia, per il periodico socialista “La Giustizia”. Fu schedata nel Casellario politico provinciale della Questura di Parma con apertura del fascicolo il 22 gennaio 1924. Bibl.: Manotti B., Un universo sommerso. Frammenti di vita di “sovversive” parmensi , in Giuffredi M. (a cura di), Nella rete del regime , Carrocci, 2004, p 138; Palazzino M., Elenco degli antifascisti parmensi, in Giuffredi M. (a cura di), Nella rete del regime , Carrocci, 2004, p 184. Faraboli Iolanda Roccabianca 20 agosto 1906 - 6 gennaio 1989 Antifascista. Nipote di Giovanni Faraboli. Segnalata dalla polizia politica perché accusata di avere sottoscritto, insieme alla famiglia, per il periodico socialista “La Giustizia”. Fu schedata nel Casellario politico provinciale della Questura di Parma con apertura del fascicolo il 1 gennaio 1923. Bibl.: Manotti B., Un universo sommerso. Frammenti di vita di “sovversive” parmensi , in Giuffredi M. (a cura di), Nella rete del regime , Carrocci, 2004, p 138; Palazzino M., Elenco degli antifascisti parmensi, in Giuffredi M. (a cura di), Nella rete del regime , Carrocci, 2004, p 184. Farnese Elisabetta Soragna - post 1679 Religiosa. Figlia del marchese di Soragna, abbandonò lo stato laico per entrare tra le suore di Santa Chiara. Scrisse e pubblicò Poemata Sacra che, insieme agli Opuscoli ascetici della sorella Francesca, vennero stampati a Venezia nel 1679. Bibl.: Lasagni R., Dizionario biografico dei parmigiani , PPS Editrice, 1999, II, p 612. Farnese Elisabetta Parma 25 ottobre 1692 - Sant’Ildefonso 20 luglio 1766 Regina di Spagna. Figlia di Odoardo e Dorotea Sofia di Neuburg. Unica erede del casato (il matrimonio fra la madre Dorotea e lo zio Francesco non aveva dato figli), ebbe un forte legame con lo zio e patrigno. Trascorse l’infanzia e la prima giovinezza tra Parma e Piacenza: venne educata a leggere e scrivere latino, francese, tedesco. Le sue vere passioni sembrano essere state la danza e il ricamo. Nel 1710 contrasse il vaiolo: superò la malattia, ma ne portò le conseguenze sul volto e sulle braccia. Nel 1714 la sua vita subì una svolta imprevedibile. Infatti il 14 gennaio morì Maria Luigia di Savoja, moglie di Filippo V di Spagna. Fu merito dell’abate Giulio Alberoni, consigliere di Francesco Farnese e ambasciatore per Parma a Madrid, l’aver convinto la potente favorita Anna Maria Orsini che la giovane principessa Elisabetta aveva le migliori caratteristiche: italiana, non molto istruita, non bella, allevata in una Corte di provincia ed erede del Ducato e dei diritti alla successione di Toscana. Il 16 settembre, al culmine degli sfarzosi festeggiamenti indetti per l’occasione, il cardinale Gozzadini, impartì la solenne benedizione nuziale, con il Duca di Parma al posto dello sposo. Il 22 dello stesso mese il corteo reale partì alla volta di Sestri Levante per l’imbarco verso Barcellona. Un’improvvisa tempesta fece cambiare i progetti: costretta a sbarcare a Genova, decise di proseguire il tragitto via terra attraverso la Francia. Il tempo impiegato per raggiungere il marito fu molto lungo e le ultime fasi del viaggio sono un capolavoro di tattica: il 22 dicembre a Jadraque incontrò Anna Maria Orsini che fu accompagnata senza seguito ai confini del Regno. Infine il 24 dicembre avvenne l’incontro fra i due sposi. Fu l’inizio di un nuovo periodo politico per la Spagna: la regina giovane, ambiziosa, dotata di grande passione per il potere, soggiogò Filippo V. Nel 1716 nacque l’erede Carlo. Era stato preceduto, l’anno prima, da Maria Anna Vittoria. Fin da piccolissimi furono oggetto delle ansie dinastiche della madre e costituirono la giustificazione di tante scelte politiche e diplomatiche cui spinse la Spagna. La prima mossa è del 1722: l’infanta Maria Anna Vittoria, che non aveva ancora compiuto i cinque anni, venne inviata a

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