Dalcò_Dizionario parmigiane

Capostipite di una generazione di donne “cuciniere” ed erede di generazioni di cuoche in casa dei Marchesi Pallavicino di Zibello. Il marito è uno Zecca di Zibello che lavorava come stalliere per i Pallavicino, mentre il padre lavorava come guardaboschi. Emigrò a Buenos Aires dove rimase dieci anni, ma sempre con la nostalgia del paese: nel frattempo l’osteria, poi divenuta la Buca, era gestita da cugini Zecca. Tornò in Italia e rilevò l’osteria: agli inizi del Novecento lo stabile era di proprietà dei Principi Malvezzi residenti a Roma e costò 4 mila lire, una cifra così elevata che fu necessario un avvallo del Marchese Pallavicino: così Romilda tornò da Roma con l’atto formale dell’acquisito dello stabile. In quegli anni l’osteria veniva chiamata “ la busola”, poi prese il nome di la busa cioè La Buca, nomignolo inventato da un certo signor Maestri di Parma cliente dell’osteria. Sua la ricetta del famoso pasticcio di maccheroni, sempre in menù, che Giuseppe Verdi andava a mangiare una volta all’anno a casa dei Pallavicino. Fu titolare del ristorante fino al 1948. Fonte: notizie fornite da Miriam Leonardi e Laura Lanfreddi. Favalesi Amelia Parma 8 dicembre 1900 - Parma 15 dicembre 1967 Antifascista. Fu schedata nel Casellario politico provinciale della Questura di Parma con apertura del fascicolo l’8 luglio 1927. Bibl.: Palazzino M., Elenco degli antifascisti parmensi, in Giuffredi M. (a cura di), Nella rete del regime , Carrocci, 2004, p 184. Fazzi Giustina Parma 1730 c. - Verona post 1780 Attrice. Figlia adottiva di Giuseppe Campioni. Recitò al Teatro di San Luca, specializzandosi nelle commedie di Goldoni: questi in una lettera a Francesco Vendramin, datata Bologna 21 agosto 1759, la ricorda con belle parole. Sposò Bartolomeo Cavalieri, scrittore di commedie, comico e suggeritore. Fu nella Compagnia Franceschini e poi nella Compagnia di Pietro Rossi. Nel Carnevale del 1767, accanto al Primo innamorato Leopoldo Maria Scherli, si esibì al Teatro del marchese degli Obizzi di Padova, mentre e nel 1768 fece parte della Compagnia di Vincenzo Bugani. Nel 1775 entrò in società con Maddalena Battaglia nel Teatro Grimani a San Giovanni Crisostomo di Venezia, dove recitò fino al 1780. Si trasferì a Verona, si sposò una seconda volta e abbandonò la professione. Bibl.: Enciclopedia dello spettacolo , UNEDI, Roma, 1959, II, p 1599; Ferrarini M., Parma teatrale ottocentesca , Casanova, 1946, pp. 72-73; Lasagni R., Dizionario biografico dei Parmigiani , PPS Editrice, 1999, II, p 669; Leonelli N., Attori tragici, attori comici , Istituto editoriale italiano Tosi, 1940, p 198. Federici Esterina 1924 - Fidenza 13 maggio 1944 Vittima di una strage di civili causata da un bombardamento delle forze alleate che colpì Fidenza. Furono 144 i bombardieri che, in tre ondate successive, devastarono la cittadina e la sua periferia. Furono distrutti il Palazzo Vescovile e danneggiato il Duomo. Persero la vita 113 persone. Bibl.: Barbieri V., La popolazione civile di Parma nella guerra 40-45 , Associazione nazionale vittime civili di guerra, Parma 1975, p 249. Federici Zelinda - Colorno 2000 Ristoratrice. Figlia d’arte - i suoi genitori erano i proprietari di un’osteria di Sacca di Colorno - nel 1945 sposò Angiolino Morini detto Bruno e cominciò la sua avventura nella ristorazione. Dapprima il locale era una semplice osteria con due camere e il forno per il pane: vi si mangiava la frittura del pesce minuto del Po, il pesce gatto fritto, l’anguilla. Insieme al marito decise di aggiungere molti

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