Dalcò_Dizionario parmigiane

Stilista. Figlia di Giovanni e Amabile Dalcò. Insieme alla sorella Micol, raggiunse Zoe trasferitasi nella capitale. Insieme diedero vita alla casa di mode Sorelle Fontana. La sartoria ebbe grande successo dopo la guerra, e fondamentale fu il mondo del cinema: nel 1948 l’attrice Mirna Loy acquistò il guardaroba completo per il film Il caso di lady Brook . L’anno seguente Linda Christian acquistò l’abito per le nozze con Tyrone Power: le foto apparvero in esclusiva sulla rivista Life e per l’atelier fu la consacrazione. Federico Fellini le volle come costumiste per l’abito di Anita Ekberg nel film La dolce vita . Concorsero a fondare, nel 1953, il SIAM - Sindacato Italiano Alta Moda insieme ad altri nomi famosi dell’epoca come Emilio Schuberth, Vincenzo Ferdinandi, Alberto Fabiani. Nel 1955 fu inaugurata a Roma la prima boutique e, nel 1958, la sartoria si trasferì a Piazza di Spagna. Il successo dell’atelier continuò seguendo il ritmo del boom economico del paese sino alla fine degli anni Sessanta. Nel 1984, organizzata da Arturo Carlo Quintavalle, si tenne la Mostra antologica sull’arte sartoriale, nel 1985 la Mostra antologica delle sorelle Fontana Cinquant’anni di moda a Castel Sant’Angelo , l’esposizione di abiti al Metropolitan Museum di New York, al Brooklyn Museum, al Museo d’arte e del costume di Venezia e all’Archivio dell’alta moda italiana di Roma. Dal 1994 è attiva la fondazione Sorelle Fontana che, attraverso borse di studio, sostiene i giovani stilisti emergenti. Bibl.: Dall’Acqua M. (a cura di), Enciclopedia di Parma. Dalle origini ai giorni nostri , FMR, 1998, pp. 343-344; Muore Giovanna Fontana: mezzo secolo con le dive , Il Corriere della sera, 13 agosto 2004; O’Hara G., Il dizionario della moda , Zanichelli, 1990, pp. 129-131. Fontana Maria Parma 12 aprile 1927 - Noceto 26 ottobre 2011 Pittrice. Fin da giovane frequentò lo studio del pittore Oreste Emanuelli con cui si formò artisticamente. L’apprendistato fu di grande importanza per la sua formazione e ne rimane traccia indelebile nella sua poetica di pittrice. Fra gli anni Sessanta e Settanta partecipò a numerose mostre e concorsi fra cui le Collettive di arte figurativa contemporanea parmense al Teatro Magnani di Fidenza, alla Galleria Sant’Andrea di Parma, alla Rassegna nazionale d’Arte di Modena. A coronare la felice stagione creativa giunse la partecipazione alla mostra al Teatro Magnani “Emanuelli e allievi” nel 1970. Espose al Magnani di Fidenza e presso la Galleria “Il Sipario” sempre di Fidenza: tenne mostre personali a Caracas, a Londra, Rochester e Manchester. Al successo di pubblico sono seguiti numerosi riconoscimenti della critica con segnalazioni al premio “Città di Peschiera del Garda”; fu prima classificata della sezione femminile all’ottava edizione del premio “Città di Felino” e seconda classificata alla nona edizione. Nel 1971 venne segnalata alla rassegna nazionale di pittura “Sant’Ambroeus” di Milano. Negli anni Ottanta partecipò, con successo, al concorso nazionale di pittura e grafica “Cristoforo Marzaroli” a Salsomaggiore Terme. Fonte: notizie fornite da Clementina Dotti. Fontana Veronica Parma 1632 c. - Bologna 1690 Intagliatrice e pittrice. Figlia di Domenico Maria e Antonia, visse e si segnalò in Bologna. Il Malvasia si servì della sua opera per fare intagliare in legno molti ritratti di pittori: viene definita principessa delle intagliatrici. Rimangono suoi lavori in rame e legno del 1661 e 1675. Firmava V.F. o V. Fontana. Sue opere sono l’ Albero della famiglia Caracci , con i disegni di Agostino Carracci, le stampe che decorano il libro dell’ Offizio della Beata Vergine , stampato a Venezia nel 1661, e altre incisioni realizzate per il museo della famiglia Cospi in Bologna. Morì di tisi. Bibl.: Lasagni R., Dizionario biografico dei parmigiani , PPS Editrice, 1999, II, pp. 790-791; Levati A., Dizionario biografico cronologico delle donne illustri , Bettoni, 1821, pp. 82-83; Villani C., Stelle femminili , 1915, pp. 275-276. Fontana Virginia 1877 - Parma 2 maggio 1944

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