Dalcò_Dizionario parmigiane

Ambri Laura Parma 16 dicembre 1905 - 25 maggio 2007 Panettiera. Gestì la storica panetteria di via Bixio 112. Fu aperta, nel 1886, dai nonni paterni Vittorio e Alice Zaniboni, e poi rilevata dal padre Luigi. Appena finita la scuola Ambra entrò nel negozio che portò avanti insieme al marito: dal 1946 cessò l’attività di forno e divenne solo negozio. Il forno arrostì tacchini per Natale e Pasqua per l’istituto Romanini e produsse, talvolta anche 4.000 torte alla settimana. Inoltre sfornò pane di tutti i tipi e dolci, fra cui celebre la sfogliatina fatta con il burro di noce di cocco. Laura chiuse la bottega nel 1981, a settantasei anni. Bibl.: Gatti W., Sfornata di ricordi , La Césa di sánt e dintorni, Natale 1996, pp. 17-18. Ambrosetti Anna e Igilda - Parma 25 aprile 1944 Vittime di una strage di civili avvenuta a causa di un bombardamento degli alleati che colpì la città il 25 aprile 1944. Molti degli edifici della città vennero gravemente danneggiati: la chiesa della Steccata, il Collegio Femminile di San Carlo, il Seminario Maggiore, Piazza Garibaldi. Persero la vita 133 persone. Bibl.: Barbieri V., La popolazione civile di Parma nella guerra 40-45 , Associazione nazionale vittime civili di guerra, Parma 1975, p 69 e p 132. Ampollini Angiolina 1930 - Fornovo Taro 21 novembre 1944 Vittima di guerra. Morì, durante un’incursione aerea, a causa di una raffica di mitraglia. Bibl.: Barbieri V., La popolazione civile di Parma nella guerra 40-45 , Associazione nazionale vittime civili di guerra, Parma 1975, p 266. Anardi Emilia Parma 28 luglio 1942 - 11 maggio 2001 Assistente sociale. Dopo il servizio prestato all’OMNI (Opera Nazionale Maternità e Infanzia) per diversi anni, dopo la dismissione dell’ente passò al Servizio Socio Sanitario Bassa Est occupandosi dell’assistenza ai minori. Successivamente le fu affidato l’organizzazione del Servizio Anziani al distretto Oltretorrente-Molinetto in un rapporto di stretta collaborazione con il servizio di assistenza domiciliare e infermieristico. Realizzò nuovi progetti assistenziali mirati ai bisogni degli utenti, lavorando fattivamente a nuovi servizi che si andavano via via concretizzando: comunità alloggio, le strutture residenziali, i Centri Diurni e l’Assistenza domiciliare. Fu sempre pronta a dare risposte agli anziani e ai loro familiari con piani assistenziali mirati e seguiti nel tempo, a seconda del variare delle esigenze. Dopo il pensionamento continuò a occuparsi degli altri nel volontariato, partecipando alle iniziative del “Tribunale del malato”, secondo la sua formazione professionale e la sua etica sempre con il suo caratteristico entusiasmo. Fonte: notizie fornite da Luisa Anardi. Anchelda Parma 1176/1195 Fu badessa del monastero di San Quintino dal 1176 al 1195. E’ sempre presente, nei negozi giuridici riguardanti il monastero, in prima persona, mai affiancata da un rappresentante come un sindaco o un procuratore. E’ nominata nella “Nota delle Abbadesse dell’Insigne Monistero di San Quintino le quali erano perpetue”, documento conservato nel Fondo Documentario Moreau de Saint Méry Chiesa e Monastero di San Quintino delle Monache Benedettine presso l’Archivio di Stato di Parma. L’elenco che riporta in ordine cronologico dal 1144 al 1404 i nomi delle badesse testimonia l’importanza di questa figura. Bibliografia: Dalcò F., Per una storia dei patrimoni ecclesiastici. Monasteri e conventi femminili a Parma dall’XI al XV secolo , tesi di dottorato di ricerca in Storia, a.a. 2004-2005, p 39.

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