Dalcò_Dizionario parmigiane

Bibl.: Lenzotti S., Spocci R., Se ben che siamo donne… La Lega delle bustaie e lo sciopero del 1907 , Tecnografica, 2007, p 77; Spaggiari P.L., Dalla decadenza alla rivolta. Fatti e figure di Parma dal 1859 al 1908 , Azzali, 1995, pp. 183-184. Gallinella Berenice Roccabianca 9 maggio 1892 - post 1923 Antifascista. Fu schedata nel Casellario politico provinciale della Questura di Parma con apertura del fascicolo il 27 novembre 1923. Bibl.: Palazzino M., Elenco degli antifascisti parmensi, in Giuffredi M. (a cura di), Nella rete del regime , Carrocci, 2004, p 188. Galloni Domenica 17 novembre 1934 - Lesignano Bagni 6 novembre 1944 Vittima di guerra. Morì a causa dello scoppio di un ordigno. Bibl.: Barbieri V., La popolazione civile di Parma nella guerra 40-45 , Associazione nazionale vittime civili di guerra, Parma 1975, p 280. Gallotti Luisa in Balboni Parma 28 aprile 1916 - Rapallo, 31 dicembre 1979 Senatrice. Nata in una famiglia della piccola borghesia, dopo essersi laureata presso l’Università Ca' Foscari Venezia in lingue e letterature moderne, iniziò a insegnare lingua inglese nei licei. Nel capoluogo veneziano conobbe il futuro marito, Piero Balboni che sposò nel 1941. Trasferitisi a Ferrara, entrambi convinti antifascisti, si avvicinarono durante quel periodo alla Resistenza e ai movimenti locali delle sinistra e del Partito Comunista Italiano. Grazie al suo forte impegno politico fu eletta nel 1946 consigliera al comune di Ferrara: nel 1948 assunse l’incarico di assessore alla Pubblica Istruzione e Arte. Si dedicò, sempre e molto attivamente, ad attività sociali e a sostegno delle donne nell’Unione Donne Italiane. Il 25 marzo del 1950 avvenne la sua nomina a Sindaco di Ferrara: fu la prima donna ad amministrare una città capoluogo di provincia. La sua elezione venne contestata dalla stampa anticomunista facente capo al quotidiano il Secolo d’Italia. Il Prefetto, forte di una presunta irregolarità procedurale non riconobbe la legittimità della nomina la cui effettiva validità fu tuttavia confermata dal pronunciamento del Consiglio di Stato il 5 novembre 1951. La campagna denigratoria continuò a opera di alcuni quotidiani quali l’Avvenire d’Italia e il Giornale dell’Emilia che ipotizzarono dietro l’attività amministrativa della donna la regia di Giovanni Buzzoni, ex Sindaco ferrarese dimissionario a seguito di uno scandalo per essersi fregiato del titolo di Dottore senza averne diritto. Nonostante tutto, venne riconfermata alla guida della città nelle elezioni del 25 maggio 1952 e in quelle del 28 maggio 1956. Durante l’amministrazione della città ferrarese prodigò i suoi sforzi nell’edilizia scolastica che versava in pessime condizioni dopo la seconda guerra mondiale, alla refezione scolastica, all’assistenza delle famiglie disagiate, alla tutela della salute dei minori con la creazione di ambulatori specifici per tale scopo e al rilancio della cultura nel territorio da lei amministrato. Nel 1951 si prodigò con la cittadinanza nel fornire aiuti alle popolazioni del Polesine colpite dall’inondazione del fiume Po. Alle elezioni politiche del 1958 fu candidata al Senato per il collegio di Portoferraio dal Partito Comunista Italiano e ottenne il seggio con più di 50.000 voti di preferenza. A causa delle precarie condizioni di salute del marito, rifiuterà di candidarsi nuovamente alle successive elezioni ma non per questo abbandonerà l’attività politica, seppure in posizione più defilata. Dopo la morte del marito, nel 1964 si trasferì a Milano per accudire la madre a ammalata, e quindi nel 1972 si spostò definitivamente a Rapallo. Bibl.: Bignozzi B., Luisa Gallotti Balboni la “sindachessa” tra stima e sarcasmo , La Nuova Ferrara, 21 gennaio 2004, p 25. Gambara Caterina Parma 1716

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