Dalcò_Dizionario parmigiane
maternità e, la domenica, usciva con la sua moto: ritornava e ricominciava a lavorare. Insegnava anche alle giovani ostetriche ed era molto amata. Finì i suoi giorni ricoverata all’istituto Romanini. Fonte: notizie fornite da Margherita Guarnieri e dall’Archivio Storico dell’Università degli Studi di Parma. Giovanna da Parma Parma 1460 c. - Reggio Emilia post 1499 Conversa e laica dell’Ordine Agostiniano. Seguì Timotea, priora del monastero di Sant’Agostino di Parma, per fondare a Brescia il monastero di Santa Croce. Da qui, con altre monache, si trasferì a Campobasso Bresciano dove fondò un altro monastero. Nel 1479 fu tra le fondatrici del Corpus Domini di Carpenedolo, di cui divenne priora per volere del cardinale d’Aragona. Nel 1481 fondò il monastero degli Angeli di Brescia, e fu eletta badessa. Nel 1492 si trasferì a Reggio Emilia dove riformò il monastero di Sant’Ilario: fu eletta priora nel 1495. L’anno seguente, su richiesta di Cassandra, moglie di Nicolò da Correggio, fondò il monastero del Corpus Domini a Correggio. Ritornata a Reggio Emilia, vi morì e fu sepolta sotto il campanile del monastero. Bibl.: Lasagni R., Dizionario biografico dei Parmigiani , PPS Editrice, 1999, III, pp. 4-5. Girardi Maria Franca Parma 22 luglio 1915 - Roma 24 marzo 1985 Partigiana. Diplomata in ragioneria, iniziò l’attività politica nel 1939 con iscrizione al Partito comunista l’8 settembre 1943. Dal 1939 fino 1943 si impegnò nella propaganda antifascista, iscrivendosi anche al Partito Nazionale Fascista per potersi infiltrare nella prefettura provinciale. Lavorò a stretto contatto con Dante Gorreri e Bruno Longhi, in particolare per la stampa clandestina. Il 1° settembre 1944 divenne segretaria delegata del Comando Regionale Nord Emilia e responsabile parmense nella commissione per il lavoro femminile. In seguito fece parte del Corpo Volontari della Libertà. Fu arrestata e interrogata dalla Gestapo, ma riuscì a fuggire dal carcere. Aderì al gruppo marxista-leninista dissidente e, con Lanfranco Fava e Adriano Cavestro, formò il triumvirato che doveva gestire la corrente scissionista: la sua uscita dal Partito fu causata da ragioni personali. In particolare criticò il controllo che la sezione quadri esercitava sul partito, la scarsa autorità del Comitato di Liberazione Nazionale, l’inadeguatezza della legge sull’epurazione e la debolezza della prefettura: vi furono anche problemi legati alla rappresentanza femminile negli organismi politici e amministrativi, alla democrazia interna del partito e alla sua funzione nel gruppo dirigente. Fece parte dell’UDI. Dal 22 al 30 settembre 1945 la Federazione comunista ritenne indispensabile promuovere operazioni di tipo propagandistico che chiamò la “Settimana della compagna”, con lo scopo di fornire alle donne informazioni sull’orientamento del partito a proposito dei problemi della donna e del suo inserimento nel tessuto politico e sociale: a lei furono destinati Mezzani, Coltaro, Fontanellato, Felino, Collecchio, Fidenza, Santa Maria del Taro, Neviano. Venne espulsa il 31 agosto 1946: il suo contributo alla frazione dissidente non sembra sia stato importante. Infatti si trasferì a Roma. Venne riammessa nel partito nel luglio del 1949. Tornò a Parma più volte negli anni seguenti, pur continuando a risiedere a Roma. Bibl.: Lasagni R., Dizionario biografico dei Parmigiani , PPS Editrice, 1999, III, pp. 14-15; Minardi M., Ragazze dei Borghi , 1991, pp. 235-252; Mora A., Per una storia dell’associazionismo femminile a Parma. GDD e UDI tra emancipazione e tradizione (1943-1946) in Sicuri F. (a cura di), Comunisti a Parma , Atti del Convegno, Parma 7 novembre 1981, Grafiche Step, 1986, p 318. Girelli Barbara Parma - post 1773 Cantante. Detta La Parmegiana . Nel 1758 cantò al Teatro Ducale in Alessandro Severo e Ricimero , nella primavera 1760 fu attrice cantante I Tindaridi e fu al Teatro Comunale di Reggio Emilia in Le nozze e Il filosofo di campagna ; nel 1762 al Ducale Teatro di Modena ( L’amante di tutte , Il signor dottore ), nel 1763 al Teatro Tron di S. Cassiano di Venezia: vi ritornò l’anno dopo in Demofoonte .
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