Dalcò_Dizionario parmigiane

gruppo da lei guidato gli ideali che il metodo dello scoutismo ispira: seppe mettere nell’attività di volontariato, grande umanità e grande gioia nel donarsi agli altri. Bibl.: Gonizzi G. (a cura di), La Lunga Traccia: per una Storia dello Scoutismo a Parma , Graphital, 2004. Angilberga Parma o Pavia 830 c. - Piacenza 23 marzo 890 o 891 Imperatrice. Probabilmente figlia del conte di Parma Adalgiso I. Fu moglie dell’imperatore Ludovico II. La data del matrimonio è incerta: 851 o più probabile 860 quando i due avevano già due figlie Gisla ed Ermengarda. La coppia imperiale si separò spesso: infatti l’imperatrice, dotata di capacità diplomatiche, fu lasciata sola a gestire complesse situazioni politiche. Nell’864 Lodovico II rimase ferito in un incidente di caccia: questo consentì all’imperatrice di rinforzare la sua influenza sulla Corte. Il lungo soggiorno in Italia meridionale, dall’866 all’872, le permise di consolidare la sua posizione. A partire da questo periodo i diplomi le attribuiscono il titolo di imperatrix , di consors Imperii e di consors e adiutrix Regni . Nell’agosto dell’871 fu imprigionata, insieme al marito e alla figlia Ermengarda, in seguito alla rivolta degli abitanti di Benevento: liberati furono costretti a lasciare l’Italia meridionale. Ludovico II decise di assalire il duca Lamberto nelle sue terre di Spoleto, mentre Angilberga proseguì per Ravenna. Sarà lei ad avviare con Carlo il Calvo e con Ludovico il Germanico i negoziati per la successione all’Impero germanico. Il 12 agosto 875 Ludovico II morì presso Brescia. L’imperatrice esercitò una sorta di reggenza in attesa che venisse risolto il problema della successione: i grandi del Regno erano divisi tra la soluzione occidentale favorevole a Carlo il Calvo, figlio di Ludovico il Pio e re dei Franchi occidentali, e quella orientale, favorevole al re di Baviera, Carlomanno, figlio di Ludovico il Germanico. Carlo il Calvo ebbe la meglio. Nell’877 si ritirò dalla scena politica. Il 27 marzo dello stesso anno Giovanni VIII chiese a Carlo il Calvo di fare in modo che le fosse restituito il suo tesoro, che era stato fatto sparire da San Salvatore a Brescia. Nello stesso mese, a San Salvatore, Angilberga fece redigere il suo testamento con il quale perfezionò la fondazione del monastero di San Sisto a Piacenza e vestì l’abito religioso. Per complessi intrighi politici fu costretta all’esilio e riuscì a fare ritorno solo nell’882, quando l’imperatore le confermò il possesso di una serie di curtes . Durante gli ultimi anni di vita Angilberga si occupò della difesa dei suoi beni a vantaggio di San Sisto, cercando di ottenere garanzie dai sovrani. La sua grande opera fu la fondazione di San Sisto a Piacenza. La prima badessa, Cunegonda, era probabilmente sua sorella. Pure la seconda, che portò anch’essa il nome di Angilberga, era evidentemente imparentata con lei. Bibl.: Bougard F., ad vocem in Dizionario biografico degli Italiani , XLII, 1993, pp. 668-676; Greci R., Romagnoli D. (a cura di), Schumann R. Istituzioni e società a Parma dall’età carolingia alla nascita del comune , Diabasis, 2004, p 38; Lasagni R., Dizionario biografico dei Parmigiani , PPS Editrice, 1999, II, pp. 507-515; Veronese A., Monasteri femminili in Italia settentrionale nell’alto Medioevo. Confronto con i monasteri maschili attraverso un tentativo di analisi statistica , in Benedictina XXXIV, 1987, p 393. Anguissola Anna Parma 1750/1771 Fu dama d’onore della Duchessa Louise Elisabeth di Borbone e cameriera maggiore della Corte di Parma nel 1771. Figlia di Gianlodovico e moglie di Uberto Ranuzio Pallavicino. Bibl.: P.Litta, Famiglie celebri , VI, 1840, tavola XXVII. Anguissola Casoni Claudia - Parma 31 dicembre 1769 Governatrice delle principesse Isabella e Luisa Maria Teresa, figlie dell’infante don Filippo duca di Parma, dalle quali fu amatissima. Moglie del conte Linati. Fece parte della Compagnia del Sant’Angelo custode di Parma.

RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=