Dalcò_Dizionario parmigiane
scuola materna e, nella casa padronale - villa Edvige - è presente una comunità terapeutica per tossicodipendenti. Fonte: notizie fornite da Ivana Brambilla. Longagnani Ercolina Sorbolo (PR) 1936 - Parma 2012 Artista e insegnante. Frequentò l’Istituto d’Arte Paolo Toschi di Parma, si diplomò in decorazione cominciò la sua attività di pittrice: ispirandosi alla pittura romantica, pur interprete del suo tempo, produsse opere a olio e ad acquerello con paesaggi fantastici, fiori e animali che le valsero la partecipazione a numerose mostre collettive. Dopo numerosi incarichi, venne assegnata alla scuola media di Sorbolo dove insegnò per quindici anni. Durante la lunga malattia, produsse una serie di liriche testimonianza di un’intima ricerca sul significato dell’esistenza. Bibl.: Buzzi R. (a cura di), Femminile Plurale, tracce di donne sorbolesi del ‘900 , Donelli, 2014, pp. 66-67. Longarini Ester 17 gennaio 1925 - Palanzano 28 marzo 1945 Vittima di guerra. Fu ferita, accidentalmente, in un’azione di guerra. Barbieri V., La popolazione civile di Parma nella guerra 40-45 , Associazione nazionale vittime civili di guerra, Parma 1975, p 322. Longhi Guglielmina Parma 21 settembre 1899 - post 1938 Antifascista. Fu schedata nel Casellario politico provinciale della Questura di Parma con apertura del fascicolo il 17 luglio 1938. Bibl.: Palazzino M., Elenco degli antifascisti parmensi, in Giuffredi M. (a cura di), Nella rete del regime , Carrocci, 2004, p 193. Lopez Cornejo Maria Malva Edith Cile 25 gennaio 1932 - Parma 28 marzo 2000 Profuga. Figlia di un artigiano e di una casalinga, si sposò giovane ed ebbe tre figli. La sua vita trascorse nella piccola borghesia della società cilena: la cura e l’educazione dei figli, l’appartenenza ad associazioni culturali, l’organizzazione di eventi di beneficenza, fino all’esplodere dei movimenti giovanili europei degli anni Sessanta. Insieme al marito Omar Orlando Leal Oyarzun, decise di iscriversi al Partito Comunista Cileno e partecipò alla campagna elettorale e al trionfo di Salvador Allende il 4 settembre del 1970. All’interno del Partito diventò funzionaria in un settore della capitale e si dedicò all’organizzazione delle JAP (Juntas Abastecimiento Popular), i gruppi che lavoravano nel controllo della distribuzione di beni alimentari e non, contrapponendosi all'accaparramento e al boicottaggio organizzato dall’opposizione. L’11 settembre 1973, giorno del “Golpe” si trovava nella sede del partito e, con grande fatica, raggiunse la casa di suo padre insieme alla figlia più piccola senza sapere dove si trovava il resto della famiglia: iniziò un lungo periodo di perquisizioni da parte dei militari alla ricerca del marito e del figlio che riuscirono a introdursi nell’Ambasciata Italiana e a ottenere asilo politico. Nel dicembre del 1973, al marito venne concesso lo status di esiliato: giunse a Roma, poi a Parma, e molti mesi dopo fu raggiunto dal figlio. Maria cominciò l’attività di lotta clandestina e lavorò come staffetta portando documenti e notizie. Nel 1975 giunse a Parma, città dove il resto della famiglia aveva trovato lavoro e una fraterna accoglienza. Iniziò così un’incessante attività di denuncia della violazione dei diritti umani nel suo paese: partecipò a tutte le attività dove era possibile raccontare la situazione politica del Cile, raccogliendo fondi da inviare ai compagni rimasti a combattere la dittatura fascista, cercando anche di mantenere vivo il rapporto con gli amici e i parenti. Grazie al carattere allegro e alla disponibilità, la sua casa fu sempre un punto d’incontro, discussione e vicinanza per molte persone. Coltivò molte
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