Dalcò_Dizionario parmigiane
dove si recava spesse volte alla settimana per condurre le ambulanze. Intanto, nel corso di quegli anni, si era accostata all’A.I.C.S. organizzazione di volontariato presente in tutto il territorio nazionale e dopo un primo periodo di attività a livello locale, si occupò, a livello regionale e nazionale, di alcuni aspetti dell’attività culturale dell’Associazione. Fonte: notizie fornite da Pierangelo Camin. Lurini Edmea Borgo San Donnino 19 aprile 1879 - post 1941 Scrittrice. Collaboratrice di periodici in cui pubblicò articoli di varietà. Si dedicò alla letteratura per l’infanzia: un volume apprezzato da critici fu Cuor d’oro . I suoi scritti sono pervasi dall’amore e dal ricordo del figlio morto nella prima guerra mondiale. Bibl.: Gastaldi M., Panorama della letteratura femminile contemporanea , Milano, 1936; Bandini Buti M., Poetesse e scrittrici , Istituto editoriale italiano Tosi, 1941, p 346. Lusardi Savina 21 settembre 1927 - Bedonia 24 maggio 1944 Vittima di guerra. Fu uccisa durante un’azione di rappresaglia, mentre pascolava le sue pecore. Bibl.: Barbieri V., La popolazione civile di Parma nella guerra 40-45 , Associazione nazionale vittime civili di guerra, Parma 1975, p 170. Lusignani Carolina Parma 31 ottobre 1810 - post 1858 Soprano. Fu alunna della Ducale Scuola di musica dal 1833 al 1835: fu quindi scritturata al Teatro di Saluzzo come primo soprano. Il 14 ottobre 1834 cantò due arie in un’accademia del Teatro Ducale nell’intermezzo di un concerto di Paganini. Nel marzo 1837 fu scelta per eseguire alla Scala la cantata In morte di Maria Malibran , ma fu un fiasco. Nel giugno 1839 fu al Teatro Principale di Barcellona in Agnese di Castro di Persiani e in Gemma di Vergy di Donizetti. Bibl.: Lasagni R., Dizionario biografico dei Parmigiani , PPS Editrice, 1999, III, p 269; Vetro G. N., Dizionario dei musicisti di Parma dalle origini al 1950 , Tecnografica, 2008, p 215. Lusignoli Rosa Parma 1898 Bustaia. Partecipò ai disordini e alle manifestazioni per il pane del 1898. Il 2 maggio di quell’anno, con molte altre donne dell’Oltretorrente, si recò in Municipio per protestare per il rincaro del prezzo della farina: vetrine di fornai andarono in frantumi e il pane sottratto e i disordini furono placati con l’arrivo della cavalleria. Il giorno dopo partecipò al nuovo corteo organizzato dalle donne dell’Oltretorrente: l’obiettivo furono gli stabilimenti del lavoro femminile, come i bustifici di borgo Tommasini e i calzaturifici di borgo Palmia e borgo Calligarie. Ancora una volta furono disordini e assalti della polizia: venne arrestata e condotta nel carcere di San Francesco, insieme alle sorelle Clelia e Ida Belloli, Eugenia Dalcò, Maria Musi. Bibl.: Becchetti M., Fuochi oltre il ponte. Rivolte e conflitti sociali a Parma (1868-1915), Derive Approdi 2013, pp. 170-173.
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