Dalcò_Dizionario parmigiane

- Parma 1932 Pasticcera. Gestì, insieme al marito Agostino Pagani, un negozio-laboratorio di pasticceria nella Bassa dei Magnani (poi via Mazzini) dove si producevano paste. Nel 1904, alla morte del marito, prese in mano l’attività e, affiancata dal figlio Icilio, trasferì l’attività in via Vittorio Emanuele. Cominciò una produzione eccellente di cannoncini alla crema e allo zabaione, di arancio candito e spezie, di classiche brioches per arrivare alla famosa ungherese: questa produzione è ammantata di leggenda poiché si narra che un militare, tornato da Budapest, le portò in dono una torta chiamata Dobos: fu lei a fare le modifiche necessarie (sostituendo i dischi di pasta margherita con sottili fette di pandispagna separati e uniti da strati di morbida crema al cioccolato). Lasciò poi l’attività al figlio Icilio. Bibl.: Tamani E. (a cura di), Gli anni d’oro della cucina parmigiana , Gazzetta di Parma, 2005, pp.213-216. Molinari Maddalena Maria - Parma 1623 Religiosa. Fondò l’istituto per la custodia delle bambine abbandonate “Le figlie del soccorso” che, dal 1528, sarà detto delle Orsoline. Nel 1587 entrò, giovanissima, come “maestra di cucito”: da quel momento si sentì chiamata da Dio a rimanere per sempre nell’istituzione per dedicarsi alla cura dei bambini abbandonati. Fece voto di castità e di perseveranza e altre giovani ne seguirono l’esempio. Nel 1591 fu scelta a capo dell’opera con il titolo di Priora. Le prime giovani che si unirono a lei furono nove; fecero voto di castità e di perseveranza nell’Istituto e promessa di povertà e obbedienza. Vestirono l’abito monacale e in tutto vissero come religiose: hanno quindi il periodo di noviziato, l’ammissione ai voti, la vita in comune, la vita di preghiera e si dedicano all’apostolato nella scuola e nell’educandato. Durante il suo Priorato entrarono quarantasette religiose. Il nuovo Istituto prese il nome di “Compagnia delle Vergini di Sant’Orsola” o “Orsoline”. Si misero sotto la direzione dei Padri Gesuiti e ben presto chiesero loro di scrivere le Regole - “ I Capitoli Generali ” - che saranno stampate solo nel 1623. Allo stesso tempo si misero sotto la protezione del Duca di Parma, capo del governo del Ducato di Parma e Piacenza. Rimarranno sotto la protezione dei governi che si susseguiranno fino a quando non saranno riconosciute come religiose dalla Santa Sede nel 1899. Maddalena rimarrà Priora fino alla morte nel 1623. Bibl.: AA.VV ., L’istituto Sacro Cuore a Collecchio , Comune di Collecchio, 2010, p 23. Sitografia: www.omscgen.it/istituto_di_consacrate_laiche.html Monardi Mercedes Parma 9 agosto 1908 - 30 agosto 1986 Antifascista. Sorella del comunista Arnaldo Monardi. Fu schedata nel Casellario politico provinciale della Questura di Parma con apertura del fascicolo il 1 febbraio 1931. Fu accusata di essere l’istigatrice dell’assalto al furgone della Barilla, il 16 ottobre 1941, per la razzia del pane: la ragione dell’assalto fu l’ennesima diminuzione della razione di “pane nero” decisa dal Regime fascista. Fu ritenuta responsabile anche della manifestazione che, nello stesso giorno, coinvolse centinaia di lavoratrici, spinte a uscire dei calzaturifici. Per lei venne proposto il confino per quattro anni. Bibl.: Manotti B., Un universo sommerso. Frammenti di vita di “sovversive” parmensi , in Giuffredi M. (a cura di), Nella rete del regime , Carrocci, 2004, p 154; Palazzino M., Elenco degli antifascisti parmensi, in Giuffredi M. (a cura di), Nella rete del regime , Carrocci, 2004, p 198. Monferdini Camilla Parma 7 settembre 1901 - 19 dicembre 1967 Antifascista. Moglie di Enrico Griffith, ebbero due figli. Il marito venne confinato, dal novembre 1926, prima a Ustica poi a Ponza: chiese più volte un sussidio economico che le fu concesso nel gennaio 1929 a Napoli dove aveva potuto raggiungere il marito. Fu schedata nel Casellario politico

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