Dalcò_Dizionario parmigiane

Bibl.: Sartorio L., Maria la “regina” della torta fritta , Gazzetta di Parma, 19 aprile 2009, p 14. Monsagrati Maria Matilde Parma - post 1696 Cantante. Interpretò la parte della ninfa Licori nella pastorale per musica Paride in Ida , eseguita nel 1696 al Teatro Ducale. Sitografia: Vetro G. N., Dizionario della musica e dei musicisti dei territori del Ducato di Parma e Piacenza www.lacasadellamusica.it/vetro Montagna Ines Parma 1915 Infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana. Fu insignita della medaglia d’argento al merito “ per aver prestato un anno di lodevole servizio di guerra negli Ospedali ” durante il primo conflitto mondiale. Bibl.: Sitti G., Caduti e decorati parmigiani nella guerra di liberazione, 1915-1918 , Fresching, 1919, p 380. Montagnani Alessandrina in Giulietti Borgotaro 11 maggio 1903 - Parma maggio 1990 Maestra. La madre Nerina Bertoli era insegnante elementare e il padre, Giacinto Montagnani, era professore di “belle lettere” al locale Ginnasio. La ferrea disciplina domestica era quasi militare e la piccola “Sandrina” aspirava, sempre più spesso, a tornare a soggiornare a Solignano dove il nonno Franco Bertoli, era segretario comunale e la nonna Caterina Pigorini Beri, sorella di Luigi Pigorini (il più illustre paletnologo italiano) donna coltissima, la riempiva di attenzioni e di tenero affetto. I nonni avrebbero voluto tenere la bambina quando la famiglia Montagnani-Bertoli si trasferì a Volterra, per il lavoro dei due genitori insegnanti. Per un lungo periodo venne ospitato, anche il cugino Ubalbo Bertoli, un bimbo sveglio e con una curiosità sorprendente che le si affezionò come a una sorella maggiore. Il professor Giacinto mentre, i bambini frequentavano ancora le elementari, morì: mamma Nerina si trovò vedova e con sei figli. Dopo qualche tempo la famiglia si trasferì nuovamente, questa volta a Brescello. Qualche volta la bambina e il cuginetto Ubaldo venivano invitati ad Angera (sul Lago Maggiore), residenza dello “Zio Gigio” (il prozio Luigi Pigorini) e, in tali occasioni, non mancavano mai coregoni, pesce persico e lezioni sulle terramare e le palafitte. Poi giunsero le scuole superiori, le Magistrali, e, come in tutte le “famiglie bene” le ragazze venivano inviate a studiare in collegio: quello di Fano per Sandrina. A nemmeno diciotto anni ottenne il diploma con una votazione definita dai docenti “sontuosa”. L’anno dopo, su un calesse guidato da un montanaro e trainato da una mula, arrivò in Garfagnana: finalmente poteva insegnare. Ma non si aspettava certamente allievi così: ce ne erano di ogni età, anche più grandi di lei. Alcuni, una volta abbozzate appena le quattro operazioni lasciavano gli studi, ad altri interessava imparare a fare la firma e una lettura in sillabe: erano condizioni sufficienti per il lavoro in campagna. Il tempo di ambientarsi e altro trasferimento: ebbe il posto di ruolo nel Comune di Monsummano Terme. Incontrò Carlo Giulietti: fu un amore travolgente da cui nacquero dieci figli. Un nuovo trasferimento portò la famiglia Giulietti-Montagnani a Castelfranco Emilia. Nel frattempo tutto stava cambiando; la guerra, poi l’armistizio dell’8 settembre 1943. Piero, il fratello di Sandrina, divenne colonnello partigiano, decorato con medaglia d’argento al V.M. consegnatagli dal Generale Clark; Ubaldo, l’amato cuginetto, era in una brigata Garibaldi, la “Quarantasettesima” (nome che sarà il titolo del suo romanzo, uno dei più belli sulla Resistenza), Piero Montagnani divenne, poi, vice sindaco di Milano col sindaco Greppi e successivamente, per quattro legislature, fu senatore del PCI. I figli crebbero, alcuni si erano già formati una nuova famiglia: altri erano andati lontano. Quindi, dopo quarant’anni di servizio, lasciò la scuola trasferendosi a Parma con quattro figli, ormai grandi. Impossibile, però, stare a riposo: dopo un paio d’anni di pensione chiese di essere riammessa in servizio. La richiesta fu accolta, cosa quanto mai singolare. Le fecero

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