Dalcò_Dizionario parmigiane
ogni anno il Papa destinava a uno dei sovrani cattolici d’Europa. Nel 1569 Margherita soggiornò nelle terre d’Abruzzo: nel dicembre del 1571 emanò gli Ordini e le Leggi per i suoi Stati d’Abruzzo, documento che testimonia la sua grande saggezza amministrativa ed esperienza di governo. Fece ritorno nelle Fiandre nel 1579, richiamata dal fratello: intanto il figlio Alessandro aveva ereditato, da Giovanni d’Austria, il comando delle armate spagnole e il governo dei Paesi Bassi. Filippo II però, decise che Margherita avrebbe sostituito il figlio nel governo politico, decisione foriera di grandi contrasti sopiti solo dalla partenza, nel 1583, di Margherita per l’Italia. In ottobre fu a Piacenza, quindi a Parma, poi a Loreto e all’Aquila. Morì a Ortona, nella casa dei nobili De Sanctis: il 29 maggio 1586 venne sepolta nel monastero di San Sisto in Piacenza. Bibl.: Alfieri L., Parma, la vita e gli amori , MUP editore, 2007, pp. 135-136; Dall’Acqua M. (a cura di), Enciclopedia di Parma. Dalle origini ai giorni nostri , FMR, 1998, p 90; Lasagni R., Dizionario biografico dei Parmigiani , PPS Editrice, 1999, I, pp. 3-5. Asburgo Maria Amalia (d’) Vienna 26 febbraio 1746 - Praga 18 giugno 1804 Nona figlia di Maria Teresa d’Austria e dell’imperatore Francesco Stefano I. Il 19 luglio 1769 sposò a Vienna Ferdinando I di Borbone, infante di Spagna e duca di Parma. Ebbe grande ingerenza negli affari dello Stato e combatté il predominio di Francia e Spagna, ingaggiando una guerra aperta contro il potente Lèon-Guillaume Du Tillot, in pratica reggente da quando il quattordicenne Ferdinando era diventato duca. Licenziato il ministro il 14 novembre 1771, il governo venne retto da funzionari di provata fedeltà. Morto Ferdinando, il 9 ottobre 1802, venne assegnata la reggenza alla stessa Maria Amalia, al conte Francesco Schizzati e al marchese Cesare Ventura. Lasciò Parma il 22 ottobre per Praga. Il giorno successivo i Francesi sciolsero la reggenza e decretarono che, a partire dalla morte di Ferdinando, la sovranità dello Stato parmense toccasse a pieno diritto alla Francia. Morì a Praga due anni dopo. Dotata di carattere indipendente, nei suoi trentatré anni di sovranità agì con abilità e fermezza, e condusse una lotta senza quartiere contro l’invadenza franco- spagnola. Fu priora della Compagnia del Sant’Angelo Custode di Parma. Bibl.: Dall’Acqua M. Enciclopedia di Parma. Dalle origini ai giorni nostri , FMR, 1998, p 90; Lasagni R., Dizionario biografico dei Parmigiani , PPS Editrice, 1999, I, pp. 5-6. Asburgo Maria Ludovica Leopoldina (d’) Vienna 12 dicembre 1791 - Parma 17 dicembre 1847 Imperatrice dei Francesi, Duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla. Figlia primogenita dell’imperatore Francesco I d’Asburgo Lorena e di Maria Teresa di Borbone-Napoli. Il 13 febbraio 1810 sposò per procura Napoleone I, già divorziato da Giuseppina Beauharnais: il matrimonio fu celebrato l’11 marzo. Due giorni dopo l’Asburgo lasciò Vienna, e a Courcelles il 27 marzo incontrò il marito: si unirono con nozze civili il 1 aprile a Saint- Cloud. D’indole riservata e sensibile preferì vivere appartata: il 20 marzo 1811 nacque un figlio, Francesco Giuseppe Carlo, insignito del titolo di re di Roma. Il 15 aprile 1813 fu investita del titolo di reggente dell’Impero. L’anno successivo, il 1 aprile, gli eserciti coalizzati entrarono a Parigi, si formò un Governo provvisorio e due giorni dopo Napoleone fu dichiarato decaduto. L’atto di abdicazione in favore del figlio fu respinto e Napoleone fu costretto ad abbandonare i troni di Francia e Italia. Maria Ludovica rifiutò di raggiungere il marito a Fontainebleau, e si trasferì a Orléans, decisa a ricongiungersi al padre. Il 25 aprile partì per Vienna: trascorse l’estate del 1814 ad Aix-les-Bain per le cure termali, accompagnata dal conte di Neipperg, uomo di fiducia del Metternich. Dopo la fuga di Napoleone dall’Elba le venne tolta l’amministrazione dei Ducati, affidata al conte Magawly-Cerati. Solo il 18 giugno 1815, qualche giorno prima della definitiva sconfitta di Napoleone a Waterloo, le furono riassegnati i possedimenti ducali. L’anno successivo, il 20 aprile, raggiunse Parma proveniente da Casalmaggiore e Colorno. Fissò a Parma la sua residenza e il governo dello Stato: amante delle arti, fra cui pittura e musica, divenne benefattrice della capitale ducale e protettrice della cultura. Fu affiancata dal conte di Neipperg, nominato governatore della Casa Ducale, gran maestro di Corte,
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