Dalcò_Dizionario parmigiane

differenziali) all’interno delle classi - con l’aiuto di qualche insegnante specializzata per i casi più gravi - riconoscendo la dignità di tutti. Questa esperienza portò alla nascita, per volontà di Maria e di un gruppo di amici, del “Gruppo Scuola” i cui pilastri furono: condivisione, partecipazione attiva, consapevolezza, valorizzazione di sé e degli altri. Il Gruppo Scuola si occupò di post-scuola per bambini e ragazzi, ma anche di far conseguire la licenza elementare attraverso la Scuola Popolare, e per far conseguire la licenza media attraverso i corsi C.R.A.C.I.S., che coinvolsero persone che non avevano completato il percorso di studio. Dopo qualche anno uscirà un libretto dal titolo Tutti protagonisti - l’ABC della partecipazione . Il Gruppo si fece carico di altre problematiche: difficoltà nelle dinamiche famigliari, problemi lavorativi, alcolismo, tossicodipendenza, disabilità. Dalla ricerca attuata per trovare risposta a queste situazioni nasceranno realtà come le cooperative Bula, Insieme, Eumeo, Centro di Solidarietà Orizzonte. L’attività del Gruppo Scuola continuò per diversi anni, coinvolgendo in particolare due quartieri di Parma - il Montanara e il Lubiana - in un circuito di condivisione di attività ed obiettivi. Fonte: notizie fornite da Paola Mazza, Maria Alberta Munarini e Giordano Mancastroppa. Muralti Caterina Piacenza 21 maggio 1641 - Parma 25 luglio 1713 Monaca. Figlia di Ulderico e di Virginia Seccamelica. Il padre si trasferì nel Ducato di Parma, venne accolto dal duca Odoardo Farnese che lo nominò Capitano di una compagnia di soldati a Piacenza. Ranuccio Farnese poi lo promosse, destinandolo a Parma dove si trasferì con la famiglia. Prima femmina dopo nove figli, fu educata in collegio per divenire madre di famiglia: si oppose con il proposito di consacrarsi alla vita religiosa. Fu ammessa nel monastero di San Maria della Neve il 16 aprile 1662, e assunse il nome di Agata: ne divenne madre Superiora. Fu poi venerata come serva di Dio. Bibl.: Lasagni R., Dizionario biografico dei Parmigiani , PPS Editrice, 1999, III, p 613; Lecchini R., Cappuccine a Parma , 1982, pp. 50-58. Musci Jolanda Corniglio 1917 - Parma 2000 Partigiana e maestra. Figlia di Domenico, notaio di Bari, e di Maria Andrei. Si trasferì a Milano con la famiglia e, in questa città passò la giovinezza. Fin da subito si trovò coinvolta nell’attività antifascista clandestina, già praticata dai fratelli Giuseppe e Teresa che facevano parte del gruppo Erba. Si diplomò all’Istituto magistrale nel 1935: per insegnare era necessario iscriversi al partito fascista. Rinunciò così all’insegnamento ma riuscì a prendere l’abilitazione per insegnare materie professionali nelle scuole d’avviamento. I primi incarichi furono a Lavezzano in provincia di Novara poi, tra il 1938 e il 1940, insegnò a Nerviano e a Cernusco sul Naviglio. Nel 1942 lasciò la scuola per partecipare attivamente alla lotta clandestina e poi alla guerra di liberazione. In casa Musci con il ciclostile si stampava il Bollettino della Gioventù e altre comunicazioni del Partito Comunista. Fu staffetta e svolse attività di collegamento con il comando militare per il trasferimento di importanti messaggi: per questa attività ebbe il riconoscimento della qualifica di partigiano. Dopo la liberazione svolse, per quindici anni, attività politica come funzionaria del Partito comunista e presso la delegazione italiana della Federazione delle donne a Berlino. Rientrò nel 1964 e, dopo aver vinto un concorso per l’insegnamento nelle scuole elementari, partecipò alla fondazione del sindacato CGIL-scuola: venne eletta nel direttivo e fu promotrice e animatrice delle lotte per la conquista del tempo pieno. Lavorò nella scuola per mantenere vivi i valori della Costituzione. Negli anni Ottanta si oppose alla mutazione che stava subendo il Partito Comunista: si abbonò alla rivista Interstampa e iniziò, a Parma, un lavoro di aggregazione al giornale. Nel 1991 aderì a Rifondazione Comunista. Minuta e determinata ha sempre lottato per gli ideali di libertà e giustizia. Fu sepolta nel cimitero di Beduzzo. Fonte: notizie fornite da Gianfranco Bocchi e Franca Gonizzi.

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