Dalcò_Dizionario parmigiane
questa terra abbia fatto nascere così grandi pittori. Si è tentati di diventare imitatori di una natura così bella: essa di per sé pone, senza che ci si pensi, il pennello in mano”. Rimangono anche descrizioni dettagliate della città: “Parma mi piacque per la sua aria animata. E’ una città allegra, quasi bella. (…) Stavamo per partire e me ne dispiacque. Questa piccola capitale mi piace: c’è in essa pressappoco tutto quello che si trova nelle grandi città, e forse più felicità”. Visitò il Palazzo Ducale e l’Accademia, lasciando una descrizione della Madonna di San Girolamo di Correggio. Morì a Dresda, sostenuta da una piccola pensione concessa dal re di Prussia. Bibl.: Dall’Acqua M. (a cura di), Enciclopedia di Parma. Dalle origini ai giorni nostri , FMR, 1998, p 382; Il viaggio a Parma. Visitatori stranieri in età farnesiana e borbonica , Guanda, 1990, p 91 e p 119; Marocchi M., Luigi Gonzaga in Dizionario Biografico degli Italiani , 57, 2002. Ranzi Ersilia Parma ante 1819 - post 1848 Soprano. Le prime notizie la danno, già come primadonna, nel 1839 al Teatro Municipale di Piacenza nel Nuovo Mosè di Rossini e nella Gemma di Vergy di Donizetti. Nel maggio 1841 fu a Rovereto nella Beatrice di Tenda e nel Torquato Tasso , poi con le stesse opere a Bolzano. Nel marzo 1841 cantò al Teatro Ducale in un concerto per l’Accademia Filarmonica Ducale, di cui fu nominata socio onorario; in questo teatro ritornò nell’autunno del 1846 in La cantante di Gualtiero Sanelli, Columella di Vincenzo Fioravanti e La figlia del Reggimento. Quindi se ne perdono le tracce. Sitografia: Vetro G. N., Dizionario della musica e dei musicisti dei territori del Ducato di Parma e Piacenza www.lacasadellamusica.it/vetro Ranzini Tersilla Parma 1922 Partecipò alle Barricate antifasciste dell’agosto 1922. Il suo nome compare sul monumento alle Barricate, opera dell’architetto Luca Monica, inaugurato in Piazzale Rondani nel 1997. Bibliografia: Minardi M., Pro Memoria. La città, le barricate, il monumento. Scritti in occasione della posa del Monumento alle barricate di Parma dell’agosto 1922 , Parma 1997. Raschi Virginia Reggiolo 1843 - Parma 23 novembre 1920 Educatrice. Divenne, a soli ventidue anni, direttrice del convitto dell’Istituto Magistrale di Parma, aperto nel 1864 nell’edificio di San Paolo. Le alunne ammesse furono 31, di cui 10 sostenute dal Governo e 16 dalle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Dedicò tutta la propria esistenza alle giovani studentesse: le preparò ad affrontare i disagi e le privazioni dei primi anni di carriera, quando le maestre spesso si trovavano lontano da casa e dalle famiglia. E’ ricordata da un’epigrafe eseguita dallo scultore Alessandro Marzaroli e collocata sotto il portico dell’Istituto magistrale: “Serbi questo recinto vivaio di educatrici future il ricordo perenne di Virginia Raschi nel reggere l’annesso Convitto per oltre un cinquantennio educatrice materna fervida pia e da la fredda pietra spanda ancora e sempre il suo nome un benefico tepor luminoso di cristiane e civili virtù”. Il Comune di Parma, nel 1959, le intitolò una delle sue strade. Bibl.: Lasagni R., Dizionario biografico dei Parmigiani , PPS Editrice, 1999, IV, p 57; Marcheselli F. e T., Dizionario dei Parmigiani , Benedettina, 1997, p 257. Rasori Sabina Parma 1797 - post 1845 Scrittrice. Figlia di Giovanni, professore di chimica medica all’Università di Pavia e patriota, e Mariella Rubini. Autrice epistolare, fu collaboratrice di numerosi periodici. Il suo romanzo Ermellina: ossia la vera amicizia , pubblicato nel 1842, iniziò la collana di romanzi italiani, editi da Pompeo Magnaghi a Torino, intitolata Epidipnidi.
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