Dalcò_Dizionario parmigiane
Bibl.: Barbieri V., La popolazione civile di Parma nella guerra 40-45 , Associazione nazionale vittime civili di guerra, Parma 1975, p 142. Rosignoli Teresa vedi Rossignoli Teresa Rosselli Olga Colorno 3 giugno 1932 - 19 luglio 2011 Sposò a diciassette anni Adriano Olivieri. A dieci anni andò a servizio in famiglia, poi lavorò nell’azienda Cerve. Fu poi casalinga, una vera rezdora : in casa sua regnava la musica folk. Donna appassionata e generosa crebbe nove figli e, nonostante le difficili condizioni economiche, non lesinava sull’aiuto per i vicini che erano più poveri. Fonte: notizie fornite da Silvia Olivieri. Rossett Livia Casarsa (Friuli) 25 agosto 1911 - Parma 10 marzo 1986 Figlia di Luigi Rossett e Maria Maddalena Del Frari. La famiglia, con nove figli, si trasferì a San Vito al Tagliamento. Livia studiò fino alla terza elementare: poi aiutò la famiglia nei campi. A San Vito incontrò Eleuterio Massari, venditore ambulante, che sposò nel 1929. L’anno successivo nacque Maria, poi Angela e Iride. Si trasferirono a Parma, città natale di Massari, in uno stanzone di Borgo Paglia, nel cuore dell’Oltretorrente. Massari collaborò con la resistenza antifascista e pagò il suo impegno con la vita. Il 18 agosto 1944 le Brigate nere lo arrestarono con altri e, per 13 giorni, subì torture e umiliazioni: arrivarono a pestarlo davanti alla moglie e alla figlia più grande e a sparare verso la moglie quando lo andò a trovare con la figlia di due anni. Il 31 agosto 1944 venne ucciso il Bragon , capo delle camicie nere: il 1 settembre, per rappresaglia, Terio Massari e altre 6 persone vengono torturate e poi fucilate. Livia seppe dell’uccisione del marito da un discorso, fatto sottovoce, di un fabbro che abitava in Borgo Paglia ma lavorava vicino al cimitero: là davanti aveva visto sette cadaveri ammucchiati come bestie. Livia si precipitò al cimitero e non perse tempo: afferrò un carretto e vi ripose il cadavere del marito nonostante il divieto dei fascisti di seppellire quei morti. Una volta a casa lo lavò e lo rivestì. Poco dopo si presentò Don Dagnino per comunicarle che i fascisti avrebbero bruciato la casa se non avesse riportato indietro il corpo: vista la presenza dei bambini accettò di riportare il cadavere ma, non prima di aver preteso e ottenuto, un carro e una sepoltura degna. Gli anni successivi sono segnati da una dignitosa povertà. Nel 1960 morì la figlia Maria lasciando due bimbe, Mara e Marzia: si trasferì in via Isola col genero Gianni per crescere le due nipoti. Fonte: notizie fornite da Katia Torri, Mara Varoli, Iride Massari. Il racconto “del carretto” in giornalino scolastico della Scuola media G. Ferrari del 28-29 aprile 1979. Rossetti Alice Rivalazzo di Noceto 1879 - India 1973 Missionaria. Laureata all’Accademia di Belle Arti di Piacenza entrò giovanissima nell’ordine delle Dame di Piacenza. Prestò la sua opera nel Collegio dell’Angelo di Borgo San Donnino retto dalle Orsoline: nell’ottobre del 1934 con quattro consorelle partì per l’India, dove fondò due ospedali, una scuola, una farmacia e una chiesa. Divenuta cieca nel 1963, morì in fama di santità. Bibl.: Lasagni R., Dizionario biografico dei Parmigiani , PPS Editrice, 1999, IV, p 154. Rossetti Francesca Parma - post 1787 Cantante. Indicata anche come Rossetti Marchiò, detta ‘La Parmiggianina’, fu al Teatro della Munizione di Messina nel 1786 nella commedia buffa per musica Il falegname e nel 1787 come “prima donna seria” in Giustina e Bernardone di Domenico Cimarosa. L’anno successivo cantò
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