Dalcò_Dizionario parmigiane
come “donna giocosa” al Teatro Nuovo sopra Toledo di Napoli (nella commedia per musica La finta Galatea ) . Sitografia: Vetro G. N., Dizionario della musica e dei musicisti dei territori del Ducato di Parma e Piacenza www.lacasadellamusica.it/vetro Rossetti Maria Parma 12 maggio 1887 - 22 maggio 1970 Antifascista. Fu schedata nel Casellario politico provinciale della Questura di Parma con apertura del fascicolo il 14 ottobre 1925. Bibl.: Palazzino M., Elenco degli antifascisti parmensi, in Giuffredi M. (a cura di), Nella rete del regime , Carrocci, 2004, p 208. Rossetti Valeria 1936 - Parma 18 novembre 1944 Vittima di una strage di civili causata da un bombardamento degli alleati che colpì la città. Morì insieme al fratello Mauro di 7 anni. Persero la vita 26 persone. Bibl.: Barbieri V., La popolazione civile di Parma nella guerra 40-45 , Associazione nazionale vittime civili di guerra, Parma 1975, p 142. Rossi Ada Baganzola (PR) 10 settembre 1899 - Roma 1993 Insegnante e antifascista. Discendente da una famiglia dall’albero genealogico speciale: capostipite è un ufficiale napoleonico, di origine polacca, Leroux, il rosso dal colore dei capelli che decise di fermarsi nel Granducato dove assunse il nome di Gaetano Rossi. La madre, Concettina Montanari, apparteneva a una famiglia della borghesia parmense. A tredici anni venne iscritta al Collegio per figlie di ufficiali “Villa della Regina” di Torino: a diciotto anni ne uscì con il diploma di maestra. In seguito al matrimonio in seconde nozze della madre con il cassiere della Banca d’Italia, Carlo Morandi, la famiglia si trasferì a Bergamo. Dopo aver superato l’esame integrativo, s’iscrisse alla Facoltà di Matematica e Fisica all’Università di Pavia, dove si laureò: cominciò a insegnare prima in un istituto scolastico religioso, poi all’avviamento professionale. Nel 1928 ricevette l’incarico di insegnante di matematica e fisica presso l’istituto tecnico Vittorio Emanuele di Bergamo dove incontrò il futuro marito Ernesto Rossi, docente nello stesso istituto. Da molto tempo Ada, educata dalla madre ai valori di libertà e uguaglianza, aveva compiuto una scelta antifascista, motivata soprattutto da fattori etici, improntati alla non violenza. Partecipò attivamente alla lotta antifascista, dapprima con l’incarico di tenere il collegamento con il sacerdote bergamasco Don Virgilio Teani: dal 1929 entrò negli ambiente antifascisti milanesi, conoscendo Riccado Bauer, Pietro Zari e Dino Gentili e tutti gli altri componenti del gruppo Giustizia e Libertà. La sua storia è strettamente intrecciata a quella del marito: economista, pubblicista, nel 1926 diresse, con Gaetano Salvemini e Carlo Rosselli, il foglio antifascista “Non mollare”, quindi fu arrestato e condannato dal Tribunale Speciale e, dopo nove anni di carcere, fu confinato nell’isola di Ventotene. La relazione con Ernesto le causò la perdita della cattedra all’istituto tecnico e l’ostracismo da tutte le scuole della città: si mantenne alternando lezioni private a qualche ora d’insegnamento presso l’istituto femminile La Sagesse di Bergamo alta. In un documento del 31 ottobre 1931, stilato da un ufficiale dei carabinieri di Bergamo, Ada viene definita elemento pericolosissimo, profonda odiatrice del fascismo e anima ribelle: questo giudizio deriva dall’essere una donna indipendente, emancipata e fuori dagli schemi, che vive al di fuori delle regole sociali a cui le donne del tempo dovevano sottostare. Ada ed Ernesto si sposarono il 24 ottobre del 1931, pochi mesi dopo l’arresto, nell’ufficio del direttore del carcere penale di Pallanza sul Lago Maggiore: quindi i lunghi viaggi per andare a trovare il marito
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