Dalcò_Dizionario parmigiane

contribuì alla sua dotazione assegnandole alcuni beni con atto del 3 settembre 1473. Dopo l’uccisione nel 1476 di Galeazzo Maria Sforza, a Parma insorsero le squadre dei Pallavicino, dei da Correggio e dei Sanvitale per arginare la crescente potenza dei Rossi. Giberto Sanvitale, il 6 giugno 1477, nominò in Sala tre notai parmigiani a suoi procuratori per proporre una riconciliazione e la restituzione dei beni estorti, ma la proposta non ebbe effetto. Pier Maria Rossi mise in campo le proprie soldatesche, e non risparmiò i castelli del genero. La Rocca di Oriano fu presa nel 1482 e distrutta. Poi le truppe si portarono al Castello di Sala, difeso da Donella e da due suoi figli: sarà lei a colpire, con un archibugio, al femore il comandante Amuratte Torelli. Gli attaccanti decisero di ripiegare, togliendo l’assedio. Bibl.: Lasagni R., Dizionario biografico dei Parmigiani , PPS Editrice, 1999, IV, p 169; Villani C., Stelle femminili: dizionario bio-bibliografico, Napoli 1915, p 622. Rossi Eleonora Parma 1366 Figlia di Ugolino e Alessia, a sua volta figlia di Bonaccorso Ruggeri, vendette al marito Bertrando Rossi tutti i beni che aveva ereditato dal padre e dalla madre, appartenente alla famiglia dei castellani di Felino privi di linea discendente maschile. I beni si trovano a Felino, Segalara, Neviano, Basilicanova e Mamiano. In queste ultime due località i beni posseduti ammontano a 400 biolche. Bibl.: Greci R. Parma medievale. Economia e società nel Parmense dal Tre al Quattrocento , Battei, 1992, p 121. Rossi Ermelinda 1864 - Fidenza 13 maggio 1944 Vittima di una strage di civili causata da un bombardamento delle forze alleate che colpì Fidenza. Furono 144 i bombardieri che, in tre ondate successive, devastarono la cittadina e la sua periferia. Furono distrutti il Palazzo Vescovile e danneggiato il Duomo. Persero la vita 113 persone. Bibl.: Barbieri V., La popolazione civile di Parma nella guerra 40-45 , Associazione nazionale vittime civili di guerra, Parma 1975, p 251. Rossi Giovanna Sorbolo (PR) 1909 - Viadana (MN) 1994 Imprenditrice. Dopo aver conseguito il diploma d’avviamento, cominciò a lavorare nell’azienda di pollame gestita dal padre Angelo, occupandosi della contabilità. Dopo alcuni anni la guida dell’azienda passò a lei e alle sorelle Pina e Guglielma. Di straordinaria lungimiranza, mise in atto un progetto che cambiò il destino dell’azienda: sfruttando una fontana di ghisa, che permetteva di avere sempre a disposizione acqua corrente per garantire una costante igiene, aprì un banco di vendita all’aperto a Barriera Repubblica a Parma. Ogni mattina percorreva via Mantova in sella a un triciclo con annesso cassone dove trasportava la merce da vendere. Negli anni successivi aprì un negozio in via Repubblica. Assidua lettrice de Il Sole 24 ore e frequentatrice del mercato di Milano, venne a conoscenza di una tecnica innovativa utilizzata in Cina per la commercializzazione delle uova: grazie alla vicinanza della ferrovia al magazzino di Sorbolo, sfruttando il trasporto su rotaia, iniziò a importare dalla Cina l’uovo sgusciato e congelato. La Ditta Rossi divenne fornitrice di uova della maggiori aziende del territorio come la Barilla e la Braibanti. All’inizio degli anni Ottanta si ritirò dall’attività e da una straordinaria avventura durata quasi un secolo. Bibl.: Buzzi R. (a cura di), Femminile Plurale, tracce di donne sorbolesi del ‘900 , Donelli, 2014, pp. 90-91. Rossi Ines in Tagliavini Parma 1922 - 2012

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