Dalcò_Dizionario parmigiane

Sposò Giampaolo Maria Meli Lupi. Il matrimonio molto presto naufragò e, nel 1698, si giunse al divorzio. Si ritirò con il fratello prima a San Secondo e poi a Ferrara. Espresse il desiderio di farsi monaca contro il volere della famiglia: riuscì però a fuggire riparando in un convento a Mantova. In seguito abbandonò il convento e si trasferì a Venezia: quindi fu a Parma. Bibl.: Lasagni R., Dizionario biografico dei Parmigiani , PPS Editrice, 1999, IV, p 192. Rossi Paola (Angela) San Secondo P.se 1506 c. - Città di Castello 11 novembre 1573 Figlia di Troilo I, primo marchese della città emiliana, e da Bianca Riario: i suoi fratelli furono Giovan Girolamo de’ Rossi e Pier Maria III de Rossi. Paola detta Angela andò in sposa, nel 1522, al capitano di ventura Vitello Vitelli (1480-1528), della famiglia dei Vitelli di Città di Castello. Il matrimonio venne festeggiato anche dallo zio di Angela, Giovanni dalle Bande Nere, che organizzò in onore dell’evento vari tornei e feste, al suo passaggio a Reggio Emilia. Dal primo marito ebbe tre figli: Porzia, monaca in Firenze, Camillo (1528-1557), capitano per conto di Francesco I e di Cosimo I de’ Medici e Costanza, andata in sposa a Rodolfo Baglioni. Morto il marito nel 1528, è ancora una volta legata a un esponente del casato dei Vitelli; infatti, nel 1530 sposò Alessandro Vitelli, signore di Montone, Citerna, Amatrice e marchese di Cetona, cugino del primo marito, e uomo al centro della vita politica e militare del XVI secolo. Dal secondo marito ebbe dieci figli, di cui il più importante è il cardinale Vitellozzo, mentre anche un altro figlio, Vincenzo, acquistò il suo prestigio combattendo a Lepanto (1571). Sitografia: http://it.wikipedia.org/wiki/Angela_de' _Rossi Rossi Paola Roccabianca ante 1890 - post 1953 Insegnante. Insegnò per quarantasette anni presso la Scuola Speciale per malati psichici Treves-De Sanctis di Milano, della quale fu anche direttrice. Nel 1953 ottenne un alto riconoscimento da parte del Comune di Milano per la sua opera di educazione. Bibl.: da Mareto F. (a cura di), (a cura di), Bibliografia generale delle antiche province parmensi , Parma 1974, II, p 940; Lasagni R., Dizionario biografico dei Parmigiani , PPS Editrice, 1999, IV, p 193. Rossi Quinta Corniglio 1890 - 25 novembre 1944 Vittima di guerra. Fu uccisa durante un’azione di rappresaglia. Bibl.: Barbieri V., La popolazione civile di Parma nella guerra 40-45 , Associazione nazionale vittime civili di guerra, Parma 1975, p 226. Rossi Rosa Parma 1702 Falegname. Figlia di Giuseppe. Nel 1702 fu immatricolata all’Arte dei falegnami. Bibl.: Cirillo G., Godi G., Il mobile a Parma fra Barocco e Romanticismo : 1660-1860 , Albertelli, 1983, p 256. Rossi Tommasina in Sbruzzi San Secondo P.se (PR) 28 luglio 1844 - 12 settembre 1928 Benefattrice. Appartenente a una facoltosa famiglia del paese, dopo aver sposato, nel 1862, Aristide Sbruzzi, notaio e volontario nell’esercito regio. Lasciò, per testamento dettato al notaio Bandini il 3 gennaio 1924 in borgo Cairoli a Parma, la sua casa di via XX settembre n192 posta in San Secondo, a patto che vi venisse creato un ricovero per i vecchi di San Secondo Parmense: inoltre lasciò il podere “Longhirola” di 98 biolche, posto in località Ronchetti. Il tutto in usufrutto al figlio Giuseppe fino alla sua morte. Molti altri legati furono destinati come si legge nel testamento:

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