Dalcò_Dizionario parmigiane
Sitografia: Vetro G. N., Dizionario della musica e dei musicisti dei territori del Ducato di Parma e Piacenza www.lacasadellamusica.it/vetro Baldrighi Costanza Parma 1803 Pittrice e acquafortista. Figlia di Giuseppe. Nel 1803 sposò il pittore Biagio Martini. Non si hanno notizie specifiche sulla sua produzione tranne che firmava le sue acqueforti C.B.f. Bibl.: Lasagni R., Dizionario biografico dei Parmigiani , PPS Editrice, 1999, I, p 233; Villani C., Stelle femminili: dizionario bio-bibliografico , Napoli, 1916, p 47. Balduino Emilia (Mima) in Serra Genova 28 marzo 1910 - Gainago 2 marzo 2005 Fondatrice di Rinascita Cristiana e benefattrice. Figlia del Commendatore Domenico e di Maria dei Marchesi Negrotto Cambiaso. Visse fino alla seconda guerra mondiale a Genova. Sposò il marchese Giovanni Serra a Genova il 20 ottobre 1930, e dopo la guerra, si trasferì a Gainago. Mantenne, per molti anni, un rapporto di amicizia con Annamaria Bia Baiocchi presidente di A.C.I.S.J.F., Associazione cattolica internazionale al servizio della giovane, che ha sempre sostenuto. Attenta alle necessità degli ultimi, si prodigò nell’aiutare l’armadio del Povero della SS.Annunziata: oltre a raccogliere indumenti e oggetti necessari per il sostentamento della struttura, ha prodotto numerosi lavori a maglia, in particolare sciarpe e coperte. Si prodigò anche ad aiutare la parrocchia di Gainago diventando un punto di riferimento per la comunità. Fonte: notizie fornite da Cristina Serra. Balestrazzi Gianna San Lazzaro P.se 7 febbraio 1939 - Parma 11 settembre 1995 Commessa al grande magazzino Upim e Militessa della Pubblica Assistenza. Fu ammessa al Corpo Militi Volontari il 15 marzo 1971 e vi rimase fino alla morte con anzianità di servizio di 24 anni e 6 mesi. Il 5 ottobre 1982 fu promossa Capo Squadra e Vice Comandante del Corpo Militi Volontari - la prima volta per una donna - incarico che mantenne fino al febbraio dell’anno successivo. Fu una strenua sostenitrice dell’importanza della presenza femminile nell’Assistenza Pubblica: la presenza delle donne venne ufficialmente riconosciuta durante le solenni premiazioni dei volontari nel 1953, con l’attribuzione di encomio solenne a dieci Militesse e di encomio semplice ad altre dieci. Era stato solo nel 1948 che il Consiglio Direttivo aveva deciso di inserire tra i Volontari le Militesse con mansioni di raccolta fondi e, solo saltuariamente, per i servizi di ambulanza. Nel 1971, in occasione dell’alluvione di Parma, Casaltone e Sorbolo Militi e Militesse, tra cui appunto Gianna, si ritrovarono di notte a riempire decine e decine di sacchetti di sabbia per rafforzare gli argini dell’Enza a Casaltone. Forse fu in quella notte di fatica, che non ha distinto maschi e femmine, che Gianna e le colleghe Militesse capirono che la “Pubblica” necessitava di un rinnovamento. Nel 1977 sul notiziario “Il milite” scriveva: “Che funzione hanno le militesse nell’ambito dell’Assistenza Pubblica? Vediamo: possono stare al centralino, fare servizio sulle ambulanze, uscire per la raccolta annuale, cucire e anche fare da mangiare. I tempi però sono cambiati e le militesse si sono adeguate ai vari servizi che le esigenze moderne richiedono. Col tempo (e la buona volontà degli Addetti ai lavori) si aggiornerà anche lo Statuto, speriamo. In tale attesa le militesse continuano imperterrite a fare tutte quelle cose alle quali si sentono più predisposte, cercando di vincere le ultime diffidenze di qualche nostalgico rappresentante del cosiddetto sesso forte (ma non troppo), che considera ancora le donne solo come ottime massaie e casalinghe buone a far figli”. Fu straordinario il suo impegno nel gruppo S.O.G. (Servizi Operativi Generali) dopo il primo grande intervento di protezione civile a Gemona (terremoto del Friuli 1976). Molte le medaglie ricevute per il servizio prestato: l’ultima fu la medaglia d’argento di primo grado alla memoria conferita il 25 maggio 1996. Fonte: notizie fornite da Assistenza Pubblica Parma Onlus.
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