Dalcò_Dizionario parmigiane

giorni. Una volta dimesse, le seguiva a domicilio e le raggiungeva anche in abitazioni lontane e in qualunque stagione con la sua storica bicicletta e, in epoca successiva, con il velosolex. Studiando di notte, perché di giorno non aveva tempo, conseguì la patente di guida, proseguendo in Fiat 500 nel suo lavoro, che considerava una missione. Quattro generazioni di parmigiani sono venuti al mondo con l’aiuto delle sue mani e molti di questi sono nati con parto domiciliare. Nel frattempo sposò Artemio Broia, e dall’unione nacque Vanna, che diventerà medico. Dopo la chiusura della Clinica Piccole Figlie, nel giugno del 1976, venne coinvolta nel progetto di istituzione dei consultori familiari: nacque così il consultorio Parma Centro in Borgo Retto. Era tale il suo impegno affinché tutto fosse sempre perfetto, che spesso provvedeva anche ai fiori, e personalmente si preoccupava di acquistarli dal fiorista vicino a casa. Il consultorio fu la sua seconda casa. Nel 2001 l’Ordine delle Ostetriche le conferì una targa di benemerenza per i 50 anni di professione. Donna forte, lavoratrice instancabile dotata di un’eccezionale memoria, non dimenticava nessuna delle sue pazienti che, a loro volta la ricordavano sempre con riconoscenza e affetto: anche un “suo bambino”, che nel diventare grande aveva scelto la strada del sacerdozio, nella solenne cerimonia durante la quale nel Duomo di Parma prese i voti, volle vicino a sé l’ostetrica che l’aveva fatto nascere, di cui in famiglia gli avevano tanto parlato. Lucida ed energica fino all’ultimo, si è spenta dopo breve malattia. A salutarla alle esequie, oltre a parenti e amici, una chiesa piena dei “suoi figli”. Fonte: notizie fornite da Vanna Broia. Squeri Eugenia Odessa 17 ottobre 1905 - Parma 30 settembre 1983 Ingegnere. Si laureò in Ingegneria Chimica ad Odessa il 17 novembre 1937. Fu la prima donna iscritta all’Ordine degli Ingegneri di Parma a partire dal 10 giugno 1943. Lavorò presso il Comune di Parma. Fonte: notizie fornite dall’Ordine degli Ingegneri di Parma. Stagni Renata Felino (PR) 6 dicembre 1946 - Parma 25 ottobre 2012. Nacque in una famiglia di modeste condizioni economiche, ma di alti principi morali e civili. I nonni avevano vissuto in prima persona gli scioperi di inizio XX secolo. Il padre era stato deportato in Germania l’8 settembre 1943 e, fortunatamente, era tornato a casa alla fine della guerra. La madre era molto conosciuta in paese anche per la sua attività commerciale: infatti gestiva un negozio di generi alimentari. Frequentò le scuole medie alla Fra’ Salimbene e le superiori all’istituto Melloni a Parma, che raggiungeva, come la maggior parte dei ragazzi di allora, con la “corriera” e con qualsiasi situazione metereologica. Lavorò, per alcuni anni, in uffici di Felino e di Parma. Dopo il matrimonio, all’arrivo dei due figli, la sua scelta consapevole e fortemente voluta, è stata quella di dedicarsi alla famiglia: anche se per garantire a tutti un livello di vita decoroso, sono stati necessari molti sacrifici in termini economici, e molte rinunce. Poi l’insorgere della sua malattia e l’assistenza ai genitori colpiti da malattie invalidanti, che hanno assorbito tutte le sue forze ma non la sua serenità, tutto questo non ha mai scalfito la sua gioia di vivere, che si esprimeva nel suo sorriso luminoso e nei suoi comportamenti quotidiani. Prestava volontariato, insegnando catechismo in parrocchia. Godere del piacere di una passeggiata in montagna, sulle Dolomiti o sugli Appennini (Lagdei, Lagoni, Badignana), arrampicarsi su una roccia per vedere un fiore da vicino, ascoltare il silenzio del lago, bagnarsi i piedi affaticati in un ruscello: tutto questo le procurava immensa gioia, così come trascorrere il tempo in compagnia degli amici. Dopo un’operazione chirurgica molto importante fu invitata dal medico curante a offrire parte del suo tempo per una associazione di volontariato, l’ANDOS (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno). Di buon grado aderì, nonostante le pesanti cure cui si stava sottoponendo e il costante impegno coi genitori (scomparsi tra il 2005 e il 2007) e la famiglia. Seguì per diverso tempo il Comitato di Fidenza e poi, quando fu trovata una sede, contribuì con entusiasmo alla fondazione e allo sviluppo del Comitato

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