Dalcò_Dizionario parmigiane

Vittima di una strage di civili avvenuta a causa di un bombardamento degli alleati che colpì la città il 25 aprile 1944. Molti degli edifici della città vennero gravemente danneggiati: la chiesa della Steccata, il Collegio Femminile di San Carlo, il Seminario Maggiore, Piazza Garibaldi. Persero la vita 133 persone. Bibl.: Barbieri V., La popolazione civile di Parma nella guerra 40-45 , Associazione nazionale vittime civili di guerra, Parma 1975, p 69 e p 132. Bandini Paolina Castione Marchesi 1916 Ottenne il Diploma e la medaglia d’oro da parte del Ministero dell’Agricoltura per il suo comportamento durante gli anni della prima guerra mondiale. Infatti resse la famiglia composta di 19 persone - 5 figli maschi, 3 nuore e 10 nipoti da 1 a 12 anni - in seguito alla chiamata alle armi, tra il maggio 1915 e il gennaio 1916, dei cinque figli nati negli anni 1879, 1884, 1886, 1891 e 1893. Diresse il podere “Cantina” di proprietà di Alessandro Braibanti, posto nella località “Casenove” della superficie di venti ettari, condotto a mezzadria, con quindici capi di bestiame bovino nella stalla, compiendo, insieme alle nuore Albertina, Leopoldina e Adalgisa, i lavori di coltivazione del fondo, di raccolta e di semina. Bibl.: Bizzozero A., Il libro d’oro delle donne dell’agro parmense: le donne premiate negli anni di guerra 1916-1917 , Pelati, 1920, p 11. Bandini Virginia Salsomaggiore 1908 - Caorso (PC) 10 novembre 1944 Vittima di una strage di civili, a causa di un bombardamento degli alleati, avvenuta a Caorso. Si trovava su un autocarro che da Milano era diretto a Salsomaggiore: morirono l’autista e tre donne. Bibl.: Barbieri V., La popolazione civile di Parma nella guerra 40-45 , Associazione nazionale vittime civili di guerra, Parma 1975, p 343. Banzola Maria San Vitale Baganza (PR) 12 novembre 1890 - Bergamo 30 maggio 1965 Discendente dall’antica nobile famiglia parmigiana dei Banzola, nacque, primogenita, da Tercile e Firmina Cavalieri. Il padre possiede e conduce un fertilissimo podere di 20 biolche, in località “Castellaro” di Sala Baganza, pervenutogli, per successivi frazionamenti di eredità, dal cavaliere Francesco Banzola (1626-1700), Tesoriere Generale del duca Ranuccio II Farnese. Nel 1902, affittato il podere, la famiglia si trasferì a Parma in borgo del Naviglio, fino alla fine della prima guerra mondiale, per poi spostarsi in via Felice Cavallotti. Maria, che fino dalla giovinezza, condivise con il fratello minore Ortensio (1894-1950) la passione per il disegno e il colore, potrà seguire la propria inclinazione artistica, frequentando i corsi di “Ornato”, presso l’Istituto di Belle Arti di Parma, diretto da Cecrope Barilli, seguita anche dal fratello. Questi, allievo nel corso di “Figura” del pittore Paolo Baratta, appena diplomato nel 1915, dovrà rispondere alla chiamata alle armi nel 2° Reggimento Granatieri e già, nel 1916, sarà nominato tenente e mandato in zona di guerra. Maria, chiamata in servizio quale allieva infermiera volontaria della C.R.I., venne assegnata all’Ospedale n. 30 della C. R.I. di Parma, dove presterà servizio dal 7 agosto1915 al 10 luglio 1918. In questo periodo, tra i due fratelli - entrambi di carattere dolce e sensibile, ma nello stesso tempo forte e tenace - s’intrattenne un frequente e affettuoso, se pur scarno a causa della censura, scambio epistolare: sarà Maria, ad essere avvisata per prima della grave ferita riportata da Ortensio durante un’azione eroica, nel maggio 1917, sul Carso, che gli costerà l’amputazione del braccio sinistro, valendogli la decorazione con Medaglia d’Argento al valor militare. Il 1° novembre 1917, il presidente della C.R.I. conferì a Maria la Medaglia d’Argento al merito per aver prestato lodevole servizio di guerra negli ospedali . Dopo la guerra sposò Luigi Ratiglia, con cui condivise la passione per la musica: il marito, nativo di Tricase (Lecce), era un virtuoso contrabbassista e concertista, apprezzato direttore di orchestra e fecondo compositore, dal 1915 professore di contrabbasso nel