Dalcò_Dizionario parmigiane

Soprano. Nel gennaio 1926 cantò al Teatro Comunale di Cosenza nell’ Andrea Chenier . In settembre fu Adina nell’ Elisir d’amore che Renzo Martini diresse al Teatro Reinach e poi in altri paesi della provincia di Parma. Nell’autunno 1925, nella serata in onore di Benito Mussolini, cantò al Teatro Regio in un concerto vocale: nel successivo carnevale si esibì nella Sonnambula (Lisa). Sitografia: Vetro G. N., Dizionario della musica e dei musicisti dei territori del Ducato di Parma e Piacenza www.lacasadellamusica.it/vetro Vecchi Giovanna Parma 1820/1844 Mezzosoprano. Nella stagione di carnevale 1821 fu al Teatro Ducale: il 24 ottobre 1821, in occasione della venuta a Parma dei principi di Sassonia, si esibì in un’accademia Nell’ottobre 1844 cantò al Teatro Comunale di Bologna nell’ Ernani . Sitografia: Vetro G. N., Dizionario della musica e dei musicisti dei territori del Ducato di Parma e Piacenza www.lacasadellamusica.it/vetro Vecchi Lorenza 1959 - Parma 13 novembre 1979 Perse la vita nella tragica esplosione del Padiglione Cattani dell’Ospedale Maggiore di Parma. Segretaria d’azienda, abitante a Colorno, da un mese era stata assunta in Prefettura, all’ufficio archivio. Si trovava al centro di rianimazione per fare visita allo zio Giovanni Vecchi, rimasto vittima di un incidente stradale. Negli istanti precedenti la deflagrazione, stava indossando camice e mascherina per entrare nelle camere sterili. La aiutava un infermiere, che le stava agganciando i lacci posteriori del camice. Il boato li ha separati: l’infermiere scaraventato fuori dallo stabile è rimasto incolume, Lorenza è stata schiacciata dalle macerie. Bibl.: Sono undici le vittime parmigiane , Gazzetta di Parma, 15 novembre 1979, p 4. Vecchi Maria Parma 1915 Infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana. Fu insignita della medaglia d’argento al merito “ per aver prestato un anno di lodevole servizio di guerra negli Ospedali ” durante il primo conflitto mondiale. Bibl.: Sitti G., Caduti e decorati parmigiani nella guerra di liberazione, 1915-1918 , Fresching, 1919, p 380. Veneri Orsolina Parma 14 maggio 1375 - Verona 7 aprile 1408 Santa. Nacque da Pietro e da Bertolina, sua seconda moglie. La tradizione devozionale riporta questo episodio: a cinque anni, debole e delicata, incapace di reggersi in piedi viene portata dalla madre in San Pietro Martire dove appena toccato l’altare, cominciò a camminare; a nove anni rivelò al sacerdote don Tomaso Fosio le sue visioni e contemplazioni, tanto da parlare delle cose divine con straordinaria capacità. Sono 33 le descrizioni di estasi, comunicate ai suoi direttori spirituali, che ci sono pervenute. Forse appartenne all’Ordine Benedettino, ma la cosa è ignorata dal primo biografo Simone Zanacchi, priore della certosa dei Santi Maria e Girolamo di Montello presso Treviso: nella Vita scritta nel 1472 (trascritta dai Bollandisti) su richiesta delle monache di San Quintino in Parma, dice anzi che Orsolina non volle entrare in alcun istituto religioso. In ogni caso furono le Benedettine a promuoverne il culto e le sue reliquie ebbero sepoltura nella chiesa di San Quintino. La sua santità è riconosciuta fin da subito e molti si recano da lei per consigli e aiuto. Nella primavera del 1393, a diciotto anni, accompagnata dalla madre, da una parente e da una donna di servizio, si mise in viaggio per Avignone: qui rivolse la parola all’antipapa Clemente VII, che nonostante l’interesse mostrato, rifiutò d’incontrarla nuovamente. Si recò quindi a Roma da Bonifacio IX che la rimandò ad Avignone, dove però non venne neppure ricevuta. Al suo ritorno in

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